sabato 9 luglio 2011

L'Europa e le regole neoliberaliste.



L'Europa e le regole neoliberaliste.



C'è una bella immagine a proposito della permanenza degli stati all'interno dell'Europa, sopratutto dei famosi PIIGS cioè i paesi periferici, quelli che oggi sono in sofferenza finanziaria e a rischio insolvenza .


Rimanere in Europa con le regole attuali è come quando nel medioevo si torturava con il sistema della ruota girevole. Ad ogni giro della ruota al malcapitato veniva data una randellata in qualche parte del corpo che non fosse letale, infliggendogli così atroci sofferenze e prolungate nel tempo, fino ad arrivare ad un punto in cui gli veniva data una randellata sotto lo sterno, uccidendolo definitivamente.


Certo se a questo malcapitato gli fosse consentito di sciogliersi, e di fuggire , anche se per farlo dovesse buttarsi da una finestra e fare un salto di quatto o cinque metri , avendo la quasi certezza di rompersi una gamba,

ma nel contempo di mettersi in salvo , voi cosa credete che farebbe?


Non c'è bisogno che io dia la risposta , ognuno la conosce benissimo ,

qui ormai si tratta di mera sopravvivenza, e di ovvio buon senso.


Nell'immaginario collettivo l'Europa doveva essere la casa di tutti gli europei, in particolare di quei popoli europei , di cui oggi non c'è traccia.

Quello che si vede invece è soltanto una voracissima casta elitaria, che in barba a qualsiasi realtà e sofferenza , ha deciso di fare affondare tutta la baracca, presupponendo che a loro non toccherà pagare .

Ai popoli europei compresi quelli che pensano di essere in qualche modo immuni toccherà di pagare il duro prezzo imposto da questa casta di finanzieri e capitalisti neolibarali. Oggi è in corso la più grande espropriazione di beni e servizi collettivi che la storia abbia mai visto.

Oggi, elite economica e casta politica sono la stessa identica cosa, per cui è totalmente inutile sperare ,che la politica possa fare da contrappeso all'economia neoliberale, e tornare sul sentiero maestro dove contavano gli interessi generali delle nazioni, e dei loro popoli.


Ma dove dove sono andati a finire quelle promesse di prosperità e di democrazia legate a quel sogno europeo che fino all’avvento della moneta unica venivano propagandati insistentemente da tutti i mass-media, conditi da pomposi discorsi di pseudo economisti neoliberalisti.


Oggi si mette in discussione tutta la spesa sociale europea , tutti i diritti fondamentali di quei popoli europei in nome e per conto dei quali si è voluta questa finta unione che abbiamo di fronte.

Ci veniva detto negli anni novanta che avremmo dovuto fare qualche sacrificio ma alla fine ne sarebbe valsa la pena. Avremmo avuto una economia capace di confrontarsi con le altre nazioni, invece ci siamo ritrovati con delocalizzazioni, impoverimento generale delle nostre economie, alienazioni di beni e servizi pubblici, incapacità di reggere la competizione se non a prezzo di alienazione di diritti fondamentali duramente conquistati dai nostri padri, e un indebitamento forzoso tale da fare crollare tutto il sistema.


Sta per cominciare una manovra finanziaria, che ci porterà dritti verso una austerity che non avevamo ancora visto, probabilmente faremo sacrifici inutili, e ci toccherà assistere al crollo finanziario di quel che resta del nostro paese. Tutto questo in nome e per conto di chi??

Abbiamo una politica sia di destra che di sinistra impazzita, incapace di dare qualsiasi risposta degna di questo nome. Incapace di immaginarsi un futuro diverso che non sia quello imposto dai freddi e asettici dettami dei tink thank neoliberali, sfociati nel trattato di Mastricht .

Ma è mai possibile credere che in tempo di crisi economica sistemica il modo per uscirne sia imporre una austerity al popolo, tale da abbassare i redditi e i relativi consumi, innescando una moltiplicazione della crisi che con le attuali e contraddittorie leggi del mercato manipolato, non possono che condurre al fallimento generale, e alla disgregazione sociale?

Oggi sarebbe necessario ricorrere al popolo e indire un referendum sul proseguo di questa unione europea, anziché proporre in modo asettico tagli e nuove tasse senza una prospettiva reale di uscire da questa crisi, anzi con l'unico risultato che verrà aggravata.


Ecco perchè dico tre volte “NO” a questa Europa, non pensavo che un giorno lo avrei detto , ma il mero buon senso mi spinge a pensare che è meglio una gamba rotta o anche tutte e due ad una sicura agonia senza alcuna speranza di salvezza.


Voglio lanciare l'idea che occorra promuovere un referendum popolare

che sia il popolo a pronunciarsi se continuare su questa strada, oppure sia arrivato il tempo di dire NO .


Io credo che scelte importanti come queste non possano più essere prese da pseudo politici, eletti a maggioranza che rappresentano a mala appena il 30% degli italiani, tra i quali ci sarebbero moltissimi che hanno idee diverse su questa materia rispetto ai politici che da cui credono di essere rappresentati. Uscire dall'Europa e dalla trappola della moneta unica, fotocopia dell'economia Tedesca . Pretendere, se si vorrà ritentare l'esperienza di aggregazione comunitaria , di rifondarla su altre e nuove basi. Quello che oggi non c'è è una comunità Europea dei popoli Europei,

se così fosse oggi saremmo insieme ai lavoratori Greci , che sono stati immolati sull'altare degli interessi dei grandi capitalisti e finanziari.

Invece quello che spesso si sente dire dagli omologhi lavoratori comunitari è che in fondo è un loro problema , se hanno gozzovigliato prima è giusto che adesso paghino. Ma chiediamoci chi sta pagando il conto... Sono sempre i soliti ,e sicuramente non avrebbero potuto essere causa di questo immane debito coatto. Ciò nonostante gli si presenta a loro il conto, imponendogli assurdi sacrifici come tagli di pensioni, smantellamento dei diritti dei lavoratori , svendite di beni e servizi di pubblica utilità e altre amenità del genere.

Ecco! Non esiste nessuna solidarietà tra i popoli europei semplicemente perchè oggi esiste soltanto un'Europa di burocrati manipolati da una elite capitalista e finanziaria.

Ma come si può pretendere che questa poltiglia informe possa funzionare?? Come si può pensare di obbligare la realtà a piegarsi all'ideologia? Come si può pensare di governare 500 milioni di persone in questo modo?

Ma sopratutto quanto pensano che la legittimazione politica possa ancora durare?

Certo quando le cose Economiche sembravano andare bene a pochi venivano di fatto questi dubbi. Ma oggi è ancora così?

Questi sono secondo me i temi che oggi andrebbero discussi , ecco perchè se mai fosse possibile io indirei subito un referendum Europeo su quale tipo di Europa vogliamo, e sopratutto se ancora la vogliamo una Europa così fatta.


Prometeo.