sabato 10 novembre 2012

Come ti privatizzo una nazione all’insaputa dei cittadini.



Quello che è successo negli ultimi venti anni in Italia , ma anche in tanti altri paesi Europei  ,ha dello stupefacente , senza accorgerci  di nulla ci siamo trovati all’improvviso privatizzati da una finanza arrogante e fraudolenta. Il gioco è così semplice nella sua essenza che ci si stenta a credere, ed infatti ai più sembra inverosimile . Il fatto che ad oggi pur in presenza di una crisi finanziaria che è sicuramente la più grave che il mondo abbia mai visto non si riesca a porre alcun argine all’ sistema finanziario-capitalista è la prova provata di come stanno realmente le cose e chi detta le condizioni attualmente.
In questo momento storico la politica nostrana anziché porre freno al dilagare dei disastri creati dalla finanza , preferisce affondare  la nave che li sta trasportando , facendosi imporre dalla solita lobby finanziaria e per mano dei paesi nord Europei  in particolare dalla Germania, una disastrosa politica di Austerity , con conseguente adozione di una stretta finanziaria a scapito dell’economia reale, anziché agire sulla cause .
Quando si perseguono politiche deflattive come sta avvenendo adesso ,la storia insegna che alla fine all’uscita del tunnel ci aspetta un sistema dittatoriale, e non come dice il nostro insigne attuale primo ministro : la luce.  M.Monti oltretutto è già una faccia di questa dittatura,  e lui stesso non fa nulla per nasconderlo, quando dichiara che con le prossime elezioni non ci sarà nessuna vera novità ,perché il nostro paese è incapace di qualsiasi rigurgito di orgoglio e di indipendenza , e men che mai di un qualche tipo di atto rivoluzionario.  In altre occasioni solenni ha pure dichiarato in modo del tutto esplicito che l’attuale crisi economica in alcune fasi è pilotata per costringere i popoli europei a cedere la loro sovranità a strutture terze. Non importa quale sarà il colore del prossimo governo o chi sarà il primo ministro, perché le politiche economiche sono già state decise e dettate da altri, e cioè dal F.M.I (cioè i banchieri) la BCE , e l’UE, e quindi la strada è  tracciata, e chiunque governi dovrà semplicemente come un buon amministratore burocrate adeguarsi ad essa. Questa situazione sta togliendo fiato a tutti noi , che cominciamo a domandarci perché fare le elezioni politiche quando chiunque governi in realtà ,più che governare in nome e per conto del popolo e di un programma elettorale, ci sta amministrando per conto di altri, e cioè ci sta asservendo ad altri poteri???
Una dimostrazione di quanto affermo viene fornita da ciò che sta succedendo nei vari paesi europei, a cominciare dagli  enti locali di Italia , Spagna , Grecia ., e cioè i soliti PIIGS , ma non è detto che presto il resto dell’Europa non si troverà sulla stessa linea di fuoco. Sull’onda di una presunta autonomia locale, si è dato ai comuni ,provincie e regioni la facoltà di spendere e di indebitarsi con il sistema finanziario e bancario in nome e per conto  dei cittadini che i politici dicono di rappresentare. Il sistema finanziario che è di fatto tutto privato compresa la banca d’Italia e la BCE, ha approfittato a man bassa di questa situazione , favorendo senza vincolo alcuno l’ indebitamento dei cittadini direttamente verso il sistema finanziario privato , con la scusa di dover continuare a finanziare i servizi essenziali, i comuni e gli altri enti, spinti dal bisogno, e guidati dall’ incoscienza, hanno acceso mutui bancari con coperture assicurative, e strumenti finanziari strutturati come CDO, CDS e altri derivati finanziari, e quanto altro la fantasia creativa del sistema finanziario ha potuto inventare ,tutto questo nonostante l’altissima tassazione a cui i cittadini sono sottoposti, per cui già quei servizi sarebbero dovuti essere ampiamente ripagati  . In Italia poi la nostra classe politica provvista di un robusto appetito, per mezzo di una corruzione diffusa ha peggiorato enormemente la situazione, e inoltre si è astenuta attentamente  dal vigilare (per manifesta incapacità) su ciò che stava succedendo sotto i loro occhi e con la loro complicità. Il danno peggiore non è stata la corruzione in sé che per quanto deprecabile e penalmente perseguibile da sola non sarebbe riuscita a tanto, ma il fatto di aver lasciato alla finanza libero arbitrio di poter compiere impunemente tutte le scorribande che gradivano ,hanno permesso loro nell’arco di pochi anni di divenire i veri padroni dei nostri beni comuni. La desolante fotografia che si dispiega ai nostri occhi sono un infinità di enti locali sull’orlo del fallimento finanziario, e almeno trentotto comuni già di fatto falliti. La città di Alessandria per esempio ha un buco comunale di almeno 100 milioni di euro , si dice che la regione Piemonte ne abbia 10 miliardi di euro, e l’elenco sarebbe ancora lungo, ma ognuno attraverso una ricerca personale può scoprire  il resto. Come sempre il punto politico è quello che ci interessa di più , e la domanda che mi viene spontanea è : ma se i cittadini di quel dato comune provincia o regione non potranno ripagare il debito (come sta accadendo) la banca che farà?? Bè visto come stanno attualmente le cose si comporterà nello stesso modo in cui si comporterebbe con un singolo individuo  che ha un mutuo immobiliare, gli pignora la casa ed i beni . Ed ecco che di fatto i beni di quel ente comune provincia o regione che sia, diventano di proprietà del sistema finanziario, sottraendone la legittima  proprietà ai cittadini. Quindi scuole, ospedali , strade , acquedotti, terreni e perfino i cimiteri ,e,  tutto quello che di fatto è l’essenza del vivere in comune, diviene di proprietà privata di terzi. Bisogna ammettere che si tratta di un ottimo stratagemma per spogliare  dei beni comuni la collettività ,ponendoli nelle sapienti mani della solita élite bancaria, e con la complicità della politica stessa, e aggiungo io …..senza tirare fuori realmente denaro, di quello ne hanno quanto ne vogliono e… gratis, per giunta. Oggi la vendita degli ultimi gioielli di stato è una realtà, e difatti pezzi di Fimeccanica, Eni, e perfino monumenti secondari comunque patrimonio di tutti i cittadini stanno per passare di mano, caserme dismesse ,ospedali abbandonati che sono costati fior di tasse ai cittadini e qualsiasi manufatto che può essere sottratto alla collettività verrà regalato ai soliti noti.




La proprietà della moneta. 



Il quarto potere di una nazione a prescindere dal regime politico con cui è governata, è senza dubbio la facoltà di stampare moneta e la proprietà della stessa. Attualmente in Europa questo servizio è totalmente privatizzato, cioè gli stati per poter finanziare le loro attività anche le più elementari anziché stamparsi in proprio il denaro occorrente, devono prenderlo dai mercati privati , ai tassi di interesse decisi da loro stessi ,e, nella quantità programmata dai medesimi. Questo fatto da solo azzoppa uno stato, che non è più in grado di programmare le proprie politiche economiche, perché di fatto questa decisione è stata appaltata ad un sistema terzo, che decide sulle politiche economiche senza averne la titolarità ,in quanto mai eletti da nessuno ,e, che ha attualmente come unico obbiettivo il proprio profitto e l’allargamento della propria sfera di influenza sull’intera collettività nazionale. Bene, tutto questo di fatto è già in atto ,e la crisi che si dispiega ai nostri occhi ne è la prova più evidente. Questo da solo sarebbe già in grado di spiegare il perché la nostra intera collettività sta subendo una privatizzazione coatta da parte di forze terze, se il denaro che usiamo viene emesso da enti privati , saranno loro a decidere come e quando e a quali condizioni lo puoi spendere ,e quanto ne puoi avere  ,e col tempo visto che il sistema è di fatto “truffaldino” si è determinata la condizione che stiamo vivendo noi oggi , la proprietà di tutti i beni comuni e la gran parte dei beni posseduti dalla collettività in special modo dalla classe media e medio bassa passerà di mano in capo a pochi straricchi.  La visione ideologica che sottostà a questa mostruosa privatizzazione delle nostre vite si chiama “Neo-Liberismo” di cui ho già parlato ampiamente in altri miei scritti. Il difetto di gran parte delle ideologie è che volendo piegare la realtà alla loro visione finiscono per essere irrealistiche ,perché non tengono conto del oggettività e della flessibilità della realtà stessa. Il neo-liberismo, che è divenuto anche una teoria economica, con la scusa affascinante di volere liberare la società dalla presenza invadente della politica ,si auto legittima con la  pretesa che la sua adozione determina anche un maggior benessere economico per tutti  ,finendo nei fatti per realizzare il suo contrario. In questo è esattamente uguale all’ideologia Comunista , nella parte dove ci si immagina di poter fare a meno dello stato come ente regolatore degli interessi generali . La prima ha già (dopo aver fatto i suoi danni) passato la mano , ora tocca alla seconda e cioè al neo-liberismo (non senza prima aver fatto i suoi danni e arrecato una buona dose di sofferenze) . La mia personale speranza è che possano salvarsi tutte quelle parti che vanno nel senso di una maggior democrazia e partecipazione, e che vengano abbandonate quelle forme di pensiero neo-liberale che invece  vanno nel senso opposto. Faccio una grandissima fatica ad immaginare un mondo dove un centinaio di milioni di cittadini si appropriano di tutto (il famoso un per cento dei più ricchi),lasciando il restante 7,4 miliardi (attualmente) ,in miseria , senza dignità e senza speranza alcuna. Faccio anche un enorme fatica a pensare che questi se ne stiano buoni  a subire  , senza accennare ad una minima reazione. Capisco anche che  l’attuale élite capital finanziaria aspirerebbe a mantenere il più a lungo possibile il sistema in vigore che li vede superfavoriti,  ma forse dovrebbero rendersi conto che non conviene neanche a loro che questo avvenga. Ritrovarsi circondati da orde di disperati a cui è divenuto evidente e manifesta la realtà circostante , perché la vivono sulla propria pelle e sono in grado di verificarla nonostante i mass media addomesticati, non favorirà affatto il loro mantenimento al potere. Il mondo è divenuto un luogo unico e piccolo ,e sarà sempre più difficile trovare un posto dove continuare l’esercizio del potere come quello attualmente in vigore, soprattutto con il ruolo dell’informazione libera  che diverrà sempre meno controllabile .


Antonino Costa                                                                             10 novembre 2012

giovedì 1 novembre 2012

Le domande scomode che i cittadini Italiani ed Europei dovrebbero porsi.




Attualmente, e non è  più un segreto ,l’unione Europea è in profonda crisi . I cittadini Europei distratti da gadget e pubblicità ,dovrebbero cominciare a porsi alcune domande topiche su ciò che ci attende , e su chi è la nostra classe dirigente politica ed economica. Ma andiamo direttamente al punto e cominciamo con la prima domanda, preceduta da una premessa.
L’unione Europea nacque dopo la disastrosa seconda guerra mondiale, e la motivazione era nobile e condivisibile: fare di questo continente un’oasi di pace e prosperità, con istituzioni libere e democratiche , rispettose dei diritti di tutti,  minoranze comprese , e con una fortissima impronta solidale. I paesi che vi aderirono e che successivamente hanno liberamente continuato ad aderirvi, lo hanno fatto sotto la spinta di.....

domenica 7 ottobre 2012

La sovranità nazionale e la questione monetaria.



Di Antonino Costa.
Questo mio breve lo dedico a tutti coloro che continuano a pensare che l’Italia goda ancora della sovranità nazionale, e che l’Europa e le sue istituzioni siano sinonimo di democrazia e progresso sociale ed economico.
In questi tempi si parla molto delle nostre istituzioni, del fatto che non funzionino, e che i nostri partiti siano in realtà un concentrato di corruzione e di malaffare . Tutto vero, io scrissi recentemente in “Morire per l’Euro” che il livello di competenza dei nostri politici delle istituzioni nazionali ed Europee è talmente infimo che non si riesce neanche più a misurare. Scrissi che data la nostra attuale situazione di crisi profonda e per certi versi irreversibile, che la politica nostrana avrebbe finito lei stessa per pagare un prezzo altissimo per la sua dabbenaggine. E’ vero i nostri politici sono una massa di cialtroni incompetenti (tranne rare eccezioni) in tutti i luoghi che essi occupano. La politica clientelare si è talmente diffusa che in questo momento non è possibile per nessuno fare altro tipo di politica , per esempio quella vera che serve gli interessi del paese anziché quelli personali ,o magari del sistema finanziario e……quelle di paesi stranieri. Si avete capito bene , sono al tal punto rintronati e incompetenti che si sono messi al servizio di interessi stranieri e

martedì 10 luglio 2012

MORIRE PER L'EURO.


MORIRE PER L'EURO.

  1. Costa





 Se venissi da un altro sistema stellare, e atterrassi improvvisamente in Italia farei fatica a capire...Non c'è una crisi alimentare, ringraziando il signore c'è ancora da mangiare, la benzina non manca, le strade sono ancora piene di automobili, i servizi esistono ancora, le pensioni vengono erogate , gli scaffali dei negozi e dei supermercati sono ancora pieni di merci, e la gente compra ancora... Quindi siamo in crisi economica, ah...dimenticavo continuo a vedere crescere gli immigrati , tanto che in una città piccola come quella dove abito, e dove non esiste nessuna attività manifatturiera degna di questo nome,   è normale vederne passeggiare a frotte. Sembra tutto normale anzi , pare che il benessere sia tanto palpabile da fare arrivare frotte di lavoratori stranieri interessati a prendervi parte. Eppure siamo in crisi, lo capisci dagli sguardi ,dai discorsi che si fanno dentro i negozi, dal fatto che questi non sono più sempre pieni come una volta. Il governo poi continua a dire che abbiamo i conti disastrati e che non solo è necessario aumentare la tassazione su chi è già abbondantemente tassato, ma nel contempo bisogna tagliargli anche i servizi, come quelli sanitari, allontanargli il giorno in cui può percepire la pensione, aumentare le tariffe energetiche, i pedaggi autostradali e i costi dei servizi pubblici come treni autobus etc...E poi dulcis in fondo non basta che calino i redditi delle fasce più basse ma è necessario eliminare i diritti di chi ha sulle spalle tutta l'impalcatura dello stato, cioè sempre i soliti noti , tutti coloro che per vivere fanno un lavoro che sia un servizio o che si lavori nel ciclo produttivo. Il livello di tassazione reale ormai sfiora il 60% del reddito percepito, e tutti questi sacrifici li facciamo non già per avere un futuro migliore, non per avere dei sevizi pubblici già abbondantemente strapagati e non percepiti, ma per salvare l’EURO.

Morire per l’Euro .

Ma cosa è dunque l’Euro? Perché i nostri governanti hanno deciso di sacrificarvi tutta la nazione? Intanto va detto che si tratta di una moneta e quindi di un mezzo, e non di un fine, utile a quantificare il valore delle merci e dei servizi, e tramite di esso ad effettuare gli scambi commerciali. Oggi il mondo sta conoscendo la sua più grande crisi del sistema finanziario mai vista, e ovviamente nella bufera più totale si trova proprio questa strana creatura chiamata Euro , una moneta unica di alcuni dei più importanti paesi Europei ,ma non la moneta di questi paesi intesa come la rappresentanza economica e sociale  dei popoli che la usano. Per la sua esistenza esistono esclusivamente degli stringenti accordi economico commerciali, e non accordi di tipo politico tra i popoli a cui è stata di fatto imposta. Di fatto è una moneta privata , che rappresenta le élite finanziarie delle nazioni sottoscriventi  , ma non i loro popoli e quindi non gli interessi generali di questi.
Quando le economie andavano bene e il credito veniva fatto circolare a piene mani a nessuno importava quello che realmente fosse questa moneta, ma adesso che l’aria è decisamente cambiata importa eccome. Adesso è arrivato il momento di domandarci se vale la pena sacrificare il tutto per mantenerne l’esistenza, o forse non sia il caso di rinunciarci ,tornando ad usare un mezzo più idoneo ai nostri bisogni economici. Dopo il fallimento di questo modello finanziario capitalista è necessario riappropriarci di un sistema di emissione monetaria che rappresenti gli interessi economici generali e non quella di una stretta minoranza . Questo può avvenire essenzialmente in due modi:
O tornando alle divise nazionali , nazionalizzando gran parte delle banche esistenti (già abbondantemente salvate con i sacrifici dei cittadini) , ridando il potere economico ai rispettivi governi , oppure mantenendo l’Euro , come moneta di una Europa politicamente unificata , nazionalizzando gran parte del sistema bancario sotto un governo unico Europeo sempre espressione degli interessi generali di tutti i popoli che vi aderiscono .
Un fatto è certo, per quanto questa agonia possa essere  lunga , se non si prenderanno le giuste decisioni avverrà la cosa più naturale del mondo “questa moneta così come è adesso si sfascerà da sola” . Quando la sostenibilità della sua esistenza diverrà così gravosa da costituire un ostacolo alla normale conduzione economica dei paesi aderenti , verrà abbandonata , semplicemente perché sarà impossibile da usare. E’ come se un lavoratore che percepisse un reddito di 20.000 euro l’anno volesse usare quotidianamente una moderna macchia sportiva come la Ferrari , di fatto solo per la normale manutenzione dovrebbe spendere metà del suo reddito, per non parlare della assicurazione, del bollo di circolazione, e del carburante . Purtroppo presto scoprirà che non è l’auto che lui  può permettersi e dovrà rinunciarci, per una banalissima utilitaria , con la quale però gli è possibile spostarsi.
Ora la crisi in Italia è figlia principalmente di una grande crisi finanziaria mondiale, e in particolare di quella Europea. E’ vero , ci sono anche delle ragioni strutturali interne al nostro paese, che comunque a prescindere sarebbe bene sanare, ma in questo momento non sono le ragioni principali del nostro rapido declino, le quali dipendono dal sistema finanziario a cui  siamo incatenati. E’ come se una persona che ha qualche problema di salute, come cura gli venisse imposto di vivere alle intemperie , con pochi vestiti , e una alimentazione scarsa e precaria, sottraendogli anche le medicine per le cure. Sicuramente il risultato sarebbe il rapido peggioramento della sua salute , fino alla sua fine prematura.
E’ esattamente quello che sta accadendo adesso a noi con le cure di questo governo tecnico , spocchioso, arrogante, che sotto il continuo ricatto dei mercati sta effettuando delle manovre economiche disastrose. La legittimazione gli viene mutuata dai partiti che a colpi di fiducia votano i suoi provvedimenti . I quali si sono spogliati delle responsabilità politiche proprie delegando ad uno estraneo la sovranità che esercitavano in nome e per conto dei propri elettori. Che non si illudano! Tutto questo per loro avrà un prezzo altissimo in termini elettorali , non sarà possibile andare dai propri elettori senza le solite trite promesse clientelari, e se lo faranno non verranno più creduti. Ormai si sono giocati la loro credibilità , dovrebbero ammettere di aver sbagliato completamente strategia politica, e quindi appena al governo disfare quello che hanno appena compiuto. Inoltre sotto il ricatto del mercato hanno rinunciato alla prerogativa di essere loro stessi in prima linea a governare nella difficoltà , e questo li squalifica automaticamente ad un ruolo di guida politica realmente credibile , è nelle difficoltà che si apprezzano le capacità reali di chiunque, compreso dei partiti politici .

Per finire…..


Il punto è ancora lo stesso:  l’occidente si vanta giustamente delle sue istituzioni democratiche e liberali, che gli hanno consentito per un lungo cammino nella storia della specie umana di detenere il primato sociale economico e culturale su tutto il mondo, oggi tutto questo di fronte alle nuove sfide che lo stesso occidente ha determinato con la globalizzazione esigono nuove risposte . Perché la democrazia e il primato degli interessi generali tornino al centro della scena è necessario riappropriarci di una corretta informazione soprattutto nel campo economico, e non come accade adesso che i mass-media sono divenuti lo strumento principale con cui le élite finanziarie controllano il pensiero dell’opinione pubblica, fino a divenire vera e propria stampa occulta che preserva gli interessi particolari di questa élite . A proposito ecco cosa pensava un noto dittatore della propaganda :
 La propaganda non deve servire la verità,
specialmente perché questa potrebbe favorire l'avversario.

Adolf Hitler

Tutti i giornali e le testate televisive per una ragione o per un’altra (tranne qualche rara eccezione) sono al sevizio di grandi interessi capitalisti e finanziari , e siccome il popolo oggi sono i loro avversari , e soprattutto le mucche da mungere è necessario occultare ed edulcorare attentamente le verità (a loro favore ovviamente ) economiche scomode, in modo tale da ottenere arrendevolezza e auto oppressione da parte delle persone  . In un futuro prossimo quando la consapevolezza si farà strada nelle menti del cittadino , perché sarà fatalmente inevitabile che accadrà, in quanto la nuova realtà costringerà anche le più stagionate teste di legno a una nuova  e più realistica rilettura dei fatti , dovremo tornare a riconsiderare le istanze sociali comuni, dovremo ricercare un nuovo equilibrio tra individualismo e le esigenze collettive, per farla breve dovremo marciare uniti ponendoci scopi e fini comuni, dell’interesse generale, ovvero…. una nuova coscienza sociale.



Antonino Costa.                                           

sabato 5 maggio 2012


La lunga attraversata del deserto della società occidentale.

Antonino Costa.

Premessa:
Parliamo ancora di crisi, argomento di cui dovremo occuparci assiduamente anche nei prossimi anni, e tentiamo di ampliare il nostro punto di vista , per  fornire altre chiavi di lettura sia sulle cause e sia sugli effetti  che la crisi economico sociale causerà inevitabilmente nella società occidentale in particolare nel lungo periodo.
 In questo pezzo mi voglio concentrare sugli aspetti culturali che insieme a quelli politici e ideologici sono all’origine degli attuali problemi sociali ed economici, che l’Occidente non si aspettava di dover fare fronte, da qui l’incapacità della politica di dare risposte alle questioni sollevate dalla crisi in atto.
Nei precedenti articoli sono giunto a raccontare la storia che ci ha condotto a questa crisi fino agli anni novanta del secolo scorso, adesso tento di raccontare quella degli ultimi venti anni , cioè dagli anni novanta fino ai giorni nostri. Lo farò sempre senza la presunzione di chi dice verità assolute, ma conservando il punto di vista del ricercatore curioso , che si pone molte domande a cui poi tenta di dare risposte.
Perché questo titolo?
Sono convinto che gli anni a venire saranno molto importanti, perché si determinerà da parte dell’occidente, e in particolare dell’Europa,  culla di tutte le teorie e visioni sia economiche che culturali della storia contemporanea mondiale , il tentativo di trovare una risposta e una nuova visione  a questa crisi sistemica. Questo periodo potrà essere molto lungo, diciamo forse dai 10 ai 15 anni, e nel frattempo l’Occidente dovrà attraversare una lunga fase di incertezze. Squilibri sociali e crisi di identità  politica e sociale,   disordini e focolai di rivolte , caos finanziario ed economico. Questi anni metteranno a dura prova le certezze e i sistemi democratici occidentali come non mai dalla loro nascita. Il binomio democrazia e liberalismo quale simbolo di crescita economica e civile sarà sollecitato come non è mai successo prima, addirittura la presunzione di superiorità morale delle democrazie occidentali rispetto ad altri tipi di regimi esistenti subirà un duro colpo, e in definitiva prima di approdare a una nuova rinascita di cui sono fermamente convinto che ci sarà ,dovremo attraversare un arido deserto in cui perderemo le nostre illusioni collettive, in primis le bislacche teorie economiche  con cui ci hanno indottrinati fino ad oggi.
Ma cosa è successo dagli anni novanta in poi alla nostra civiltà occidentale?
Il mondo fino a quegli anni era diviso essenzialmente in tre parti: Il primo mondo  era l’Occidente (America del nord, Europa, e paesi come il Giappone o l’Australia) ,che detenevano circa il 60% del P.I.L. mondiale pur essendo appena 600 Milioni su 4,5 miliardi, poi c’era il secondo mondo composto dai paesi gravitanti attorno all’unione Sovietica e l’Europa dell’est, più altri paesi filo comunisti compresa la Cina. Infine c’era il terzo mondo , insignificanti da un punto di vista economico, ma con popolazione numericamente  maggioritaria (Africa, America del Sud, e il sud est asiatico ). Infine arrivò la caduta del muro di Berlino , con conseguente sfarinamento del blocco filo Comunista Sovietico . In tutto questo cambiamento si inserisce il processo di globalizzazione dell’economia caldeggiato e promosso proprio dal ricco e opulento occidente del mondo .
Io non so cosa sia avvenuto negli altri paesi Europei, ma da noi in Italia si vive come se questi avvenimenti non fossero mai accaduti.  Parlando  occasionalmente con altre persone , a cominciare da coloro che in vari modi fanno politica attiva , appena accenno alle questioni internazionali o semplicemente a quelle Europee per spiegare fenomeni come l’attuale finanza, cominciano subito a guardarmi con un’aria interrogativa tale da farmi sembrare provenire da Urano. Quasi subito tentano di cambiare argomento, infilandosi dritti tra le mura domestiche, vogliono discutere soltanto dei problemi di casa nostra, come se questi non avessero nessuna attinenza con il contesto globale, ignorando di fatto tutta la storia di questi ultimi venti anni.
Mi sono chiesto perché tenessero un atteggiamento così infantile, come è possibile a dispetto della crisi che striamo vivendo che continuino ad ignorare perfino le direttive e le imposizioni Europee. La risposta  semplice soltanto in apparenza ,ha richiesto molto tempo prima di trovare una possibile risposta.  In parte questa risposta è già contenuta nei miei precedenti articoli e in parte cercherò di completarla con questo pezzo.
Io preferisco la verità dannosa all'errore utile.
Una verità dannosa è utile, perché può essere dannosa solo a momenti
e poi conduce ad altre verità, che devono diventare più utili,
sempre più utili. Viceversa un errore utile è dannoso,
poiché può essere utile solo per un momento e induce in altri errori,
che diventano sempre più dannosi

Wolfgang Goethe

  1. L’informazione propagandata dai mass-media occidentali e quelli Italiani  in particolare dagli anni novanta in poi, quando è cominciato il vero e proprio processo di globalizzazione è sempre stata attenta a non rilevare i grossi i problemi che questo assetto economico avrebbe creato alle nostre economie ed in definitiva alle nostre stesse democrazie,  si sono astenuti di raccontarci gli enormi squilibri che avemmo avuto ed abbiamo da una finanza deregolata, o meglio affatto regolata nell’economia globalizzata. Mentre si sono affrettati nel raccontarci la storiella che la globalizzazione dei mercati ci avrebbe offerto grandi vantaggi, e pertanto chi la criticava o vi si opponeva era ritenuto uno che si metteva contro il progresso e lo sviluppo della democrazia stessa. I movimenti no global degli anni novanta sono stati accusati di essere demagogici e visionari, mentre oggi è sotto gli occhi di tutti il risultato dei grandi strateghi economici e politici. Se il processo di globalizzazione fosse stato trasparente e condiviso, allora oggi non avremmo nulla da accusare tranne noi stessi per la cantonata che abbiamo preso, ma in questo modo è stato imposto con la truffa, e la manipolazione dell’opinione  pubblica , in quanto doveva servire agli interessi di pochissimi a scapito dei molti. E’ chiaro che si tratterà di un processo da rivedere interamente, organismi come WTO , o FMI e BM , che non hanno nulla di democratico ma sono interamente controllati dai soliti noti non dovranno più prendere decisioni al posto delle democrazie.
  2.  Sentite cosa diceva  F. Nietzsche a proposito della verità : Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.  E la convinzione con cui ci hanno spinto verso questo baratro è l’ideologia neo-libale capitalista , di cui ricordo che Von Hayek è il padre fondatore, pure premiato con relativo premio Nobel. Oggi quei professori rappresentanti di prestigiose facoltà universitarie, che si ergevano in cattedra per spingerci verso la globalizzazione,  e alla apertura unilaterale dei nostri mercati  nazionali ,perché non ci spiegano il loro fallimento? E soprattutto perché non sono capaci di trovare rimedi al nostro rapido impoverimento? Al contrario come stanche figure di cera davanti a una realtà che li smentisce continuamente continuano a ripetere le loro trite ricette neo liberali basate su austerità e improbabili pareggi di bilancio . La BCE governata con teorie monetariste spacciate per verità scientifiche,  si pone il totem dell’inflazione anziché fare in modo che il denaro circoli nell’economia reale  , è tutta da rifare, e soprattutto deve passare al controllo dei popoli anziché del sistema finanziario privato.
  3. C’è poi un peccato originale che ha consentito che gli avvenimenti degli ultimi venti anni passassero inosservati sotto i nostri occhi: L’arrogante sicurezza e noncuranza del cittadino medio Europeo, che da qualche secolo a questa parte si considera al centro del mondo ,  e in particolare crede che il proprio paese sia il centro dell’Universo. Non si è accorto che la globalizzazione affatto democratica che si stava realizzando sotto i propri occhi lo avrebbe privato per sempre di questa sicurezza.  Dopo le lotte per i diritti degli anni settanta, e il raggiungimento di uno stato di benessere mai avuto prima, il cittadino medio dell’occidente democratico si è seduto sulle proprie effimere sicurezze, ritenendo che il proprio benessere e lo stato sociale raggiunto ,ormai fossero cosa acquisita e scontata. In questo senso ha smesso di occuparsi dei propri problemi sociali ed economici, delegando tutto ad altri  poteri (finanza in primis ), affidandosi a politici cialtroni e incompetenti, indaffarati soltanto ad arricchirsi ,che hanno  messo in scena una politica clientelare , ben foraggiata (a spese dei cittadini comuni) da quei poteri che oggi la fanno da padrone . Oggi l’Occidente non è più il centro del mondo, le nostre economie hanno il fiato corto, sono state delocalizzate da noi stessi in paesi dove il costo del lavoro e le condizioni finanziarie sono  più favorevoli che da noi perché non gravati da costi sociali , e soprattutto perché hanno continuato a trovare i loro mercati di sbocco nel ricco(ormai ex) Occidente, consentendo soltanto alla finanza e ai grandi capitalisti di accumulare enormi vantaggi economici , a spese dei loro popoli . Oggi colossi demografici come la Cina e l’India , ci hanno portato via quel primato economico che avevamo ancora venti anni fa. I nostri debiti non vengono più finanziati ad occhi chiusi come avveniva prima, e nel contempo le nostre collettività sono molto invecchiate e impoverite. Anche da un punto di vista culturale abbiamo smesso di primeggiare, sono appunto almeno venti anni che viviamo in un deserto culturale, appiattiti soltanto sulla ideologia neo-liberale, che si pone in definitiva di liquidare tutti i valori nazionali e democratici ,sostituendoli con un unico valore –Il profitto fine a se stesso e la mercificazione di qualsiasi cosa possa rendere denaro e potere.
  4. La crisi che è figlia di questo racconto si è presentata infine ai nostri occhi con tutta la sua crudezza, la finanziarizzazione dell’economia ci ha intrappolati in pratiche illusorie e virtuali, la disinformazione ha inebetito ai nostri popoli , che si ritrovano come colui che viene svegliato in piena notte e nel mezzo del sonno più profondo con una secchiata d’acqua gelata. Siamo costretti nostro malgrado a tornare in pista, a rifarci gli artigli sui campi di battaglia , ed a pensare nuovamente a quel futuro che credevamo ormai certo scontato e sereno.
Siamo costretti dagli avvenimenti a mettere in dubbio le nostre convinzioni e a guardare in faccia la nuova realtà che abbiamo di fronte, dobbiamo convincerci e in fretta che non siamo più il centro del mondo, ma che stiamo divenendone la periferia. Dobbiamo smettere anche di vivere economicamente in modo pericoloso, tenendo aperte le frontiere commerciali come se a beneficiarne siamo noi e non altri . Salire su un ring di boxe con le mani legate, nella convinzione di essere così forti da battere il nostro avversario anche senza mani è pura follia! Dobbiamo cominciare a mettere in dubbio non soltanto le teorie economiche , ma anche le stesse facoltà universitarie di economia , che anziché darci gli strumenti teoretici e pratici per porre argine al casino finanziario che hanno contribuito a costruire, persistono in consigli che a chiamarli truffa ideologica gli si fa un complimento.
Infine dobbiamo ritornare all’economia reale e disfarci di tutte quelle pratiche ingegneristiche finanziarie che hanno consentito alla finanza di essere quello che è diventata : Un mostro che divora se stessa e tutti noi . Inoltre la politica deve ritornare al centro , riappropriandosi del ruolo di guidare le nostre democrazie, rappresentando e permettendo la partecipazione democratica di tutti i cittadini . Ricordo che la Politica è il luogo della sintesi degli interessi generali di un popolo ,riunito attorno a valori condivisi.
5.     Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero. Demostene  
Questa citazione descrive bene il clima di illusione che ancora stiamo vivendo, e il lungo cammino che dobbiamo fare per trovare un nuovo equilibrio.
Andare oltre la democrazia.
E’ possibile andare oltre la democrazia? Io credo di no. La democrazia come regime di governo è l’unica che consente la libera partecipazione dei popoli al governo della cosa pubblica nei loro rispettivi paesi. La crisi che noi stessi abbiamo contribuito ad alimentare , non può essere risolta con il ritorno a pratiche dittatoriali , e di questo i popoli europei ne sono consapevoli, questa strada è già stata tentata e portò soltanto ad una grande guerra con molti milioni di morti, e sofferenze inenarrabili. I popoli del nord Africa , hanno potuto fare delle rivoluzioni contro i loro governi, perché erano governate da  despoti, ma noi possiamo rivoltarci contro la nostra stessa democrazia? Credo di si, quando questa diviene come ora semplice formalità. Dobbiamo richiedere e pretendere una qualità della democrazia nettamente superiore a quella attuale. Dobbiamo tornare ad avere mass media compresi i giornali, liberi da condizionamenti padronali, e  che finalmente spieghino all’opinione pubblica come stanno veramente le cose, svolgendo un vero servizio di pubblica utilità . Andare oltre la democrazia attuale significa pretendere reale partecipazione alle decisioni importanti per le nostre vite, e non come accade adesso che non ci è consentito proporre referendum su materie Europee e internazionali , e referendum su leggi propositive da parte dei cittadini. Andare oltre la democrazia significa avere il controllo delle proprie economie a cominciare dal sistema monetario e finanziario, per esempio con un sistema finanziario misto a prevalenza pubblico. Oggi il capitalismo ha smesso di funzionare perché ha smesso di redistribuire. Il capitalismo avido e miope pretende di incamerare tutti i profitti sul capo di pochi ,lasciando agli altri compresi gli stati soltanto le briciole, condannando le società e se stesso a una lenta e inevitabile agonia. Il prosciugamento dei redditi non consente più ai mercati di funzionare regolarmente, la mancanza di credito e gli interessi troppo elevati sui debiti ci ha condotti alla deflazione monetaria, che impedisce  la fattiva circolazione della moneta, arrestando di fatto l’economia. Andare oltre la democrazia significa non essere totalmente succubi dei mercati, i quali non sono affatto democratici, e poi non votano, e non sono certo la sintesi degli interessi generali di un popolo …tutt’altro, speriamo anche che non rappresentino i valori condivisi di qualcuno!  Andare oltre la democrazia significa riappropriarsi del proprio destino senza delegarlo al cialtrone di turno, occuparsi e preoccuparsi della cosa pubblica come fosse di nostra personale proprietà (come in effetti è ).
La verità vi renderà liberi.  (dal vangelo)
Purtroppo a dispetto degli insegnamenti di Gesù prima e della stessa chiesa poi il Cristianesimo si è allontanato dai precetti religiosi, ed oggi appare più come una confraternita di stampo capitalista che non come sede di fede e spiritualità. Ciò nonostante gli insegnamenti sono tutt’altra cosa , quando trovano reale applicazione e rispetto.
Infine andare oltre la Democrazia significa fare diventare normalità la costituzione e le sue leggi, fare divenire normalità la partecipazione del popolo alle decisioni importanti , che non sono soltanto quelle interne al paese ma investono ormai anche l’aspetto internazionale ed Europeo.
Andare oltre la democrazia significa consentire che sia il popolo a determinarsi e non come sta accadendo adesso che è la finanza e il capitalismo a dettare le regole del gioco, pretendendo di fare l’interesse generale e sostituendosi alla normale rappresentanza regolarmente eletta.

Piccolo spunto di verità sull’Europa del perché non è possibile avviare programmi di crescita economica.
L’Europa è un caso esemplare: il continente attira oggi l’attenzione di numerosi paesi, fra cui la Cina, alla ricerca delle più avanzate tecnologie. Perché proprio l’Europa? Per due ragioni fondamentali: essa riunisce ad un tempo imprese di punta, relativamente poco protette e molto segmentate, poste in una condizione di fortissima concorrenza da un liberismo unico al mondo (assenza di coordinazione industriale europea, apertura quasi completa dei mercati, circolazione dei beni e delle persone senza un effettiva omogeneizzazione politica preliminare fra i differenti Stati, fratture politiche interne). Parallelamente, la zona dell’Europa orientale può offrire sviluppi potenziali, connessi secondo alcuni alle zone mediterranee, un orizzonte strategico. Storicamente i paesi europei, invece di sviluppare i paesi confinanti continentali, che comprendono l’Europa dell’est tanto quanto il Vicino oriente, sono stati portati progressivamente, come si è visto, a scegliere ormai da trent’anni di focalizzarsi sulle delocalizzazioni in Asia. Oggi mentre noi investiamo via JV o altri GIE in Asia, la Cina arriva sui nostri mercati per diffondere i suoi prodotti, compresi quelli ad alta tecnologia e proporre in particolare il proprio aiuto ai paesi dell’antico blocco dell’Est.
Poco alla volta l’asse si decentra.
Questo piccolo brano chiarisce molto bene la follia a cui ci siamo incamminati.
Se non cambieremo le nostre regole non abbiamo scampo, saremo saccheggiati da tutti coloro che vorranno approfittare, fintanto che avremo svenduto tutto quello che ancora ci rimane. Quanto ancora di tutto questo potrà svolgersi nell'assoluta inconsapevolezza della società Europea? La crisi che questo processo folle ha messo in atto , ci costringerà nostro malgrado a perdere gran parte della colpevole o indotta indolenza apatica in cui siamo caduti nostro malgrado, perdendo nel contempo le nostre più profonde illusioni, ed infine ad attraversare per un lungo periodo il deserto che ci separa da un futuro e spero pacifico nuovo assetto sociale ed economico.
Antonino Costa                                                  30 aprile 2012