domenica 1 gennaio 2012

Le regole del gioco.

Antonio Costa. 1 gen.2012 Quando si gioca a un nuovo gioco la prima cosa da imparare per poter giocare sono le regole del gioco. La seconda cosa di cui essere sicuri per poter avere la possibilità di vincere è quella che tutti rispettino le stesse regole. E’ uso comune nelle gare di affidarsi ad un collegio arbitrale terzo, che consenta di svolgere la competizione con la convinzione che tutti rispettino le regole, e quindi che possa vincere il migliore. Quando voi entrate in un Casinò , e vi giocate i vostri soldi nelle speranza di vincerne altri, lo fate con la convinzione che il banco non sia truccato, altrimenti in quel casinò non ci mettereste piede. Vi sedete ai vari tavoli di gioco, e dopo averne appreso le regole, vi mettete a giocare, e se siamo in una situazione normale, per la legge delle probabilità potrete vincere anche voi come chiunque, e il banco avrebbe le vostre stesse possibilità di vincita . Ma se il banco fosse truccato? E soprattutto se voi continuaste a giocare ignorando che il banco è truccato cosa accadrebbe? La cosa più ovvia è che perdiate tutti i vostri soldi(è esattamente ciò che il Casinò voleva !). Ci potrebbero essere anche altri casi in cui nonostante il vostro impegno e il vostro talento non riuscireste a vincere: giocare dove si bara sulle regole, oppure corrompendo il collegio arbitrale in una gara, o corrompendo alcuni giocatori della vostra squadra ,o semplicemente evitando di farvi capire bene quali sono le regole del gioco. In altri casi ci possono essere delle regole talmente sfavorevoli a voi, che nonostante tutti gli sforzi comunque non avreste nessuna probabilità di vincere. Quello che ci sta succedendo oggi in Italia in Europa e direi in tutto l’occidente è di essere in una di quelle situazioni che vi ho appena descritto: le regole del gioco imposte alla nostra economia dalle politiche occidentali non ci consentono di vincere in alcun modo la sfida della crescita! Il gioco a cui siamo costretti nostro malgrado a giocare ,è totalmente sfavorevole a noi; è come dover correre con i piedi legati, oppure dover salire sul ring con un braccio solo, o peggio con tutte e due le braccia legate. Nonostante tutti gli sforzi e i sacrifici che possiate fare non avete nessuna possibilità di vincere. Così nessuna manovra fatta da questo governo o da altri potrebbe tirarci fuori dai guai del debito, o toglierci dalla costante minaccia dei mercati, se non cambiando profondamente le regole del gioco. Intanto va detto che un debito che è cresciuto in molti anni non è possibile abbatterlo in pochissimo tempo, l’unica cosa che si può ottenere è l’uccisione finanziaria del debitore, oppure una sana dichiarazione di insolvenza. Ma la domanda che sorge spontanea è: perché il sistema si comporta in questo modo? La risposta è semplice e complicata nello stesso tempo : oggi non siamo più in presenza di un libero mercato fatto da una grande moltitudine di soggetti privati che pur volendo realizzare lauti profitti non ucciderebbero la gallina dalle uova ‘oro. Chi controlla il mercato sono dodici grandi gruppi bancari, alcuni grandi fondi di investimento , e qualche multinazionale. Questi a sua volta hanno in pugno il collegio arbitrale come le agenzie di raiting (Moodies Standard and Poors etc…) , inoltre hanno uomini infiltrati nelle varie squadre di gioco governative degli stati ( Mario Monti , Draghi, Il Greco Papadopulos e altri tecnocrati infiltrati nella commissione europea la cui lista sarebbe troppo lunga) , in più hanno il controllo dei vari Think Thank di pensiero neo-liberale, costituito da vari professori di economia con titoli altisonanti inseriti in queste associazioni e pagati dal sistema finanziario capitalista, che vengono successivamente assunti dai politici come consulenti economici governativi, se non direttamente messi come ministri, o sottosegretari nei governi. Noi popolo crediamo di essere in buone mani, e che questi “Dotti medici e sapienti” stiano lavorando per toglierci dai guai finanziari ed economici in cui siamo caduti, o meglio in cui loro ci hanno spinti. E ci rivolgiamo ancora a loro che hanno creato il problema, sperando che risolvano quel problema che hanno creato. Purtroppo i loro interessi sono lontani dai nostri. I loro interesse è che noi si continui a lavorare gratis per loro, dandogli benessere e ricchezza ,e inoltre con quella ricchezza posseggono tutti i mass-media e le TV , quindi attraverso un vero servizio di disinformazione manipolano la realtà, portandoci a credere a quello che gli pare a loro ,in direzione dei loro interessi. Ormai avere un cittadino consapevole ed informato non rientra più nei loro interessi, e quindi truccano le regole del gioco , per impedirci di vincere, esercitando correttamente il ruolo democratico a cui avevamo diritto. Lo scopo di tutto questo darsi da fare, è quello di potere esercitare un potere assoluto attraverso il possesso e il controllo reale di tutte le ricchezze degli stati. La politica vera responsabile dello stato di cose a cui siamo giunti, è ormai al totale servizio di questa oligarchia fatta di grandi capitalisti e di banchieri/finanzieri. I grandi professori in economia sono stati reclutati sempre dalla stessa oligarchia, che finanzia i think thank di pensiero neo-liberale affaristico per divulgare il loro credo, e sopratutto per orientare le scelte economiche dei vari stati verso i loro interessi. Ma quando questo non basta , o quando si incontrano politici riottosi a mettere in campo le loro ricette, allora intervengono direttamente ,come nel caso Italia e Grecia con i vari governi tecnici. In altri casi si limitano a mettere nei vari governi i loro uomini, come per esempio in USA o in Spagna adesso con il nuovo governo a cui al dicastero dell'economia è stato chiamato l'ex ceo della Liman Brothers. Questo gioco truccato serve per permettere a questa oligarchia di governarci sfruttando le regole democratiche, che ci fanno credere di essere noi a determinare il nostro destino , mentre in realtà sono loro a determinare le scelte più significative. E' possibile così riuscire a farci lavorare praticamente gratis con il nostro stesso consenso. Il mercato del lavoro per esempio è il campo dove avviene un vero e proprio accanimento terapeutico, così le pensioni. Eppure ogni volta che ci mettono mano i lavoratori fanno passi indietro nel loro reddito. Oggi in Italia la tassazione per i poveri tapini che vengono rapinati alla fonte arriva fra indiretto e diretto almeno al 65% del reddito,e con le ultime manovre arriverà al 70%. Dopo di ché ci annunciano anche una serie di privatizzazioni di beni e servizi pubblici che non ha precedenza nella storia di questo paese, servizi che noi già pagavamo prima al netto della tassazione,dopo averne finanziato la costruzione. Così autostrade e infrastrutture varie,ferrovie scuole, servizi di trasporto pubblico,distribuzione acqua, energia elettrica e linee telefoniche .Oggi sono diventati appetibili per i signori delle “Ferriere” ,e con vari trucchi e truffe finanziarie vengono privatizzate, con il pretesto che bisogna fare cassa per fare diminuire il debito pubblico, che loro artificialmente hanno creato ,infatti non vedo come un lavoratore che ha contribuito tutta la vita con quel livello di tassazione abbia potuto solo pensare di avere in qualche modo contribuito a creare quel debito. Propongo un brano che da solo chiarisce come il sistema finanziario europeo sia qualcosa di folle, lontano dal controllo popolare che invece lo deve garantire: Dicembre 2011. La BCE ha prestato 500 miliardi di euro alle banche europee a un interesse dell'uno per cento per tre anni. Praticamente gratis. Lo ha fatto per far ripartire l'Europa. Per permettere alle banche di riaprire i rubinetti e finanziare l'economia reale, per le imprese che stanno chiudendo alla velocità della luce. I soldi della BCE non nascono sotto i cavoli, ma sono garantiti dagli Stati della UE, in definitiva sono nostri. Le banche vanno salvate, sono in crisi di liquidità e non si prestano neppure più i soldi tra loro. Inoltre hanno in pancia miliardi di crediti inesigibili e di schifezze finanziarie varie che devono, prima o poi, svalutare. 500 miliardi sono un'ancora di salvezza e, infatti, c'è stata la coda dei banchieri per ottenere il prestito come per i saldi di fine stagione. Le banche, però, fanno le banche. E' nella loro indole usuraia. I capitali vanno investiti dove è più alta la remunerazione(con questo sistema paradossalmente ma molto realisticamente quei soldi potrebbero andare ad investimenti extraeuropei). Dare soldi a un'azienda in difficoltà o a una start up è un rischio. Comprare titoli pubblici lo è un po' meno. Deve fallire un intero Stato. E allora è probabile le banche acquisteranno i titoli di Stato dei Pigs, quelli con gli interessi più alti, dal 6/7% in su. Un guadagno netto garantito. E anche un gesto nobile. Il prestito accordato dalla BCE coprirebbe per tutto il 2012 l'intero fabbisogno di Italia e Spagna. L'Europa sarebbe salva. Qualcosa in questo gioco di prestigio però non torna. Per salvarci e collocare il debito pubblico dobbiamo pagare interessi altissimi alle banche con soldi prestati da noi attraverso la BCE. Le stesse banche, a iniziare da quelle francesi e tedesche, che hanno venduto a piene mani titoli italiani e spagnoli nell'ultimo anno. E che ora li ricompreranno con interessi quintuplicati. La ragione si smarrisce in questo labirinto. In questo Giro di Bot. Perché riconoscere gli interessi a banche private che comprano il nostro debito prestandogli i soldi? Compriamocelo da soli il debito, con il Tesoro o la Banca d'Italia, almeno gli interessi li pagheremo allo Stato. Il brano sopra è tratto dal blog di Beppe Grillo ,che sintetizza bene la follia di una banca centrale che non si capisce a chi risponde, o meglio ciò che si capisce è che non risponde agli interessi degli stati e quindi ai rispettivi popoli. Questa crisi sarà lunga e dolorosa, perché farà scoprire a molti Italiani ed Europei, che le regole del gioco con cui stiamo vivendo sono state alterate, oggi non solo ci raccontano un sacco di frottole, ma scopiamo che il banco è truccato, le regole sono tali che noi non possiamo fare altro che perdere. Il nostro reddito e i nostri diritti non potranno fare altro che contrarsi , le normali regole della democrazia sono state ormai alterate , l’informazione ha perso la sua utilità sociale, ponendosi al servizio della finanza e dei capitalisti, la politica ha perso completamente la bussola e la legittimità ,essendo ormai guidata dall’economia affaristica che risponde soltanto al criterio del proprio profittevole interesse, l’economia se ancora così la si può chiamare così è diventata ormai una canaglia che risponde soltanto ad interessi di parte di pochi e selezionati capitalisti e finanzieri. I cittadini comuni che sono la stragrande maggioranza non hanno più rappresentanza nei rispettivi parlamenti nazionali, e quindi si sono dati al gioco del “pendolo” , hanno dato a tutti un sistema politico bipolare, per cui nel gioco della eterna scontentezza si continua di volta in volta a cambiare colore del governo , e ogni volta le speranze vanno deluse in quanto il vero programma di governo è dettato da altri. Presto diverrà evidente lo scollamento fra istituzioni legali e formali e l’intera società non più in sintonia con questi interessi formali, che pertanto perderanno la loro legittimazione, divenendo nei fatti illegittimi , in quanto rappresentano gli interessi dei pochi ricchissimi ma nei numeri molto minoritari. Si aprirà la stagione che io spero sia pacifica dei disordini sociali, la gente non sarà disposta ancora a subire le continue angherie di questa classe dirigente demente e decadente, in larga parte anche incompetente ad affrontare sfide di questa portata. C’è bisogno di una nuova classe politica che abbia il coraggio a rimettere al centro l’azione politica che rappresenti gli interessi generali e non quelli particolari dei pochi. C’è bisogno di una classe politica competente e consapevole che le sfide che gli si pongono sono rivoluzionarie rispetto al passato, bisogna “scacciare i mercanti dal tempio” e ritornare a una politica che argini il mercantilismo sfrenato con valori comuni condivisi, che sappia vedere la globalizzazione non come un campo dove tutte le scorrerie sono permesse , ma come opportunità da offrire ai propri governati. Bisogna ritornare a regole semplici e non truffaldine, che diano veri risultati e non irrealizzabili chimere, e lunghe attese basate su false aspettative che mai si realizzeranno. Perché M. Monti a anche altri governi non riescono a fare ripartire la crescita ? Perché l’unica cosa che riesce bene sono tagli e nuove tasse. La risposta sta in quello che è stato appena dimostrato, infatti è perlomeno curioso in un mondo che ha produzione industriale addirittura in eccedenza, abbiamo tecnologie e energia in grado di risolvere gran parte dei nostri problemi di sussistenza ,attualmente non c’è crisi di penuria alimentare almeno nei paesi occidentali del mondo, eppure siamo entrati in una crisi che si approfondisce di giorno in giorno, visto i fondamentali non dovrebbe esserci! Cosa succederà quando si comincerà a diffondersi l’idea che questa crisi non sia affatto un evento naturale? Chiudo con questa domanda , di cui mi occuperò in un prossimo pezzo. Antonino Costa 1 Gennaio 2012-01-01

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