domenica 6 gennaio 2013

Le due anime inconciliabili del partito democratico.



Fino a qualche tempo fa , faticavo a capire che cosa non andasse nel’ anima nascosta e profonda del partito democratico, oggi con la crisi economica in atto , e dopo alcune riunioni a cui ho partecipato , credo di aver compreso che cosa stona in questo partito.
Ci sono cose in natura che sono antitetiche, e anche quando convivono in uno stesso organismo ,o ambiente ,non possono coesistere contemporaneamente nello stesso momento . Per esempio : Il giorno e la notte, la vita e la morte , l’acqua e il fuoco, e via discorrendo….. . Non è possibile per esempio fare convivere il ghiaccio e il caldo tropicale, a meno che non si creino ambienti artificiali che li separino, esattamente come per il Liberismo estremo e il socialismo anche quando esso fosse moderato. Intendiamoci io sto estremizzando, è chiaro che esistono sempre dei momenti di incontro fra due elementi estremi , per esempio l’alba o il tramonto è il momento in cui il giorno e la notte si incontrano, ma poi una delle due componenti dovrà prevalere. La crisi di questo momento storico sarà foriera di rivoluzioni epocali, perché rimetterà in discussione dogmi che ormai sembravano inossidabili, soprattutto nel campo culturale e ideologico. L’esperimento che con la nascita del partito democratico si voleva mettere in campo, sta attualmente dimostrando tutti i limiti di una convivenza impossibile . La così detta “terza via” teorizzata da Tony Blair con il partito laburista in Gran Bretagna , e cioè quella di fare convivere il socialismo redistributivo con il neo-liberismo si sta dimostrando sostanzialmente un’utopia. Esattamente come il giorno e la notte che possono convivere soltanto per pochi momenti ,anche queste due componenti estreme della convivenza umana non possono coesistere .
La nascita de Partito Democratico.
Il partito democratico Italiano ha visto ufficialmente l’alba nel 2007 , sull’onda del presupposto che si potessero fare convivere nello stesso movimento politico il socialismo e il neo- liberismo , il cattolicismo e il laicismo avendo però come base elettorale essenzialmente la classe media e quella lavoratrice popolare. La base di questo partito è di provenienza comunista-socialista (Ds, PDS, e poi PD) ,e poi l’incontro con la ex Margherita che pur stando a sinistra del panorama politico aveva all’interno un’ area di così detto liberismo di sinistra , una componente laica e cattolica integrale e una componente socialista. Praticamente era soltanto un contenitore ad uso elettorale . Da questa nuova unione , è scaturita una strana creatura ;  un nuovo contenitore con una livrea  luccicante , i riti democratici che si celebrano al suo interno ,sono appunto soltanto riti  privi di sostanza, si decide di tutto e di più ,ma nella realtà il materiale politico risulta non essere affatto all’altezza della situazione , non c’è capacità di incidere realmente nella situazione vigente, e la crisi in atto non trova soluzione ,anzi si è già aggravata ,anche con il concorso del PD. La classe dirigente è ancora sostanzialmente la vecchia nomenclatura dei due ex partiti, e la base degli iscritti si sta assottigliando velocemente. La confusione e il disagio della base dei militanti ,che in larga parte hanno compiuto un percorso nel PDS , è ormai palpabile.
La  nascita del partito Democratico ,è stata favorita anche dall’anti Berlusconismo, e dallo stesso Berlusconi che facendo leva su un anticomunismo tutto ideologico, di fatto fazioso e inesistente (in quanto è difficile trovare ancora qualche vero comunista), negli anni scorsi ,ha favorito la divisione degli Italiani fra: Simpatizzanti a tutto tondo, talvolta affetti da vera e propria infatuazione , e coloro che pur non avendo molta simpatia nei suoi confronti pensavano di sfruttarne il consenso per propri fini ,la Lega Nord per esempio , nonché opportunisti e faccendieri desiderosi soltanto di approfittare della situazione per arricchirsi , caricando il tutto sulle spalle del debito pubblico e quindi di tutti gli Italiani, e poi quelli che per i motivi più disparati gli erano avversi.
Sulla scia di questa avversione si è inserita la nascita del PD , che ha creato un contenitore amorfo, con soggetti la cui visione ideologica è nei fatti inconciliabile, ma che potevano coesistere sull’onda dell’anti Berlusconismo. Il PD attualmente come partito non ha ancora avuto l’occasione di essere al governo, tranne nella breve parentesi in cui ha appoggiando il governo di M. Monti. Le uniche elezioni politiche della sua ancora breve storia sono state vinte da S. Berlusconi  nel 2008 ,e il partito ha potuto mantenere la sua coesione interna sulla scia dell’avversione per Berlusconi . Credo che si sarebbe potuto andare avanti ancora un po’ , e magari vincere le prossime elezioni mantenendo intatte tutte le contraddizioni fin qui messe in evidenza; ma all’improvviso sono arrivati e in modo prepotente gli effetti di questa crisi economica mondiale, che come già spiegato da me in precedenti scritti ingloba al suo interno anche una crisi culturale  valoriale e sociale, di cui una delle contraddizioni (socialismo redistributivo/Iper liberismo) è pienamente presente nel DNA de PD. Fin qui il percorso di questo partito politico è stato relativamente facile , in pratica non ha dovuto prendere posizioni politiche di rilievo e quindi non si è ancora espresso su nulla, perché non era al PD che toccava governare. Fino ad oggi….. , ma  da già da adesso la situazione è cambiata, e gli attuali parlamentari si sono seduti al governo insieme ai vecchi nemici del PDL, e per di più votando a colpi di fiducia gli attuali provvedimenti del governo Monti, che sono fortemente depressivi e iniqui , ma propagandati come salvifici  . Adesso le responsabilità difronte ad un elettorato popolare cominciano a farsi evidenti, e le contraddizioni ideologiche diventano non più gestibili. Il buon Berlusconi (si fa per dire) ha smesso di aiutate il PD , avendo agevolato la dissoluzione del suo movimento politico personale ,il PDL , che sull’onda di una corruzione diffusa (agevolata dal suo comportamento dissoluto) e di una sostanziale inutilità della sua politica nella difesa degli interessi nazionali e quindi anche dei suoi illusi elettori . Il PD adesso si troverà solo , senza più la spalla dell’anti Berlusconismo, dovrà vedersela con le sue pressanti contraddizioni , che diverranno evidenti in particolare a tutti i suoi elettori , che sono essenzialmente lavoratori dipendenti e piccola e media industria , senza più credito facile e con redditi e diritti sempre più precari , servizi sociali in bilico, e in ogni caso fortemente depotenziati , e relativa sicurezza sociale compromessa . Presto  si accorgeranno che volendo salvare l’Italia  (come dicono di aver fatto con M. Monti)) hanno condannato gli Italiani , e svenduto l’economia Italiana (o quel che resta) ad interessi stranieri.
Al netto del rito delle primarie , sarebbe interessante capire come fare convivere nel prossimo programma elettorale per le politiche ,posizioni fra loro fortemente contrastanti, il partito per esempio starà  con il “ Lavoro” o con la “Finanza”?? Starà con l’Italia e i suoi interessi oppure con quelli della cricca UE –BCE-FMI ?? Vorrà uno stato che torni a guardare agli interessi dei propri cittadini (che poi sono anche i suoi elettori) o a quelli dei mercati?? In Italia poi vorrà attuare politiche redistributive oppure proseguire nella scia di M. Monti?? Sui problemi etici (che forse sono anche più facili da risolvere) cosa prevarrà , l’aderenza ai dettami della Chiesa oppure la visione laica dello stato?? L’elenco potrebbe continuare a lungo , ma credo che i punti appena elencati già evidenziano il gravoso compito che aspetta questo partito . La crisi attuale costringerà il PD a scegliere, e questo è un bene, si può essere liberisti , trovo lecito avere questa visione della società e della economia , ma poi va chiarito al proprio elettorato che è questa la visione politica del partito , e se gli interessi del lavoro e dei lavoratori non sono una priorità è cosa che va detta. Così all’opposto si può avere una visione diversa, ed allora adottare scelte coerenti , ma non sarà più consentito  adottare una linea politica ambigua, utile soltanto ad intercettare il voto popolare per poi fare gli interessi di banchieri  faccendieri e multinazionali. La cosa che non si potrà più fare sarà quella di pretendere di stare con tutti , strizzare l’occhio alla classe media e poi fare gli interessi reali della finanza e del grande capitalismo, ormai nettamente in rotta di collisione con la popolazione. Non sarà più sufficiente dare del populista a chi non si allinea (che poi il populista sta teoricamente con il popolo ) , non si potranno più rimandare le risposte concrete, perché i problemi diventano sempre più pressanti , e a pochi ancora interesseranno i riti democratici che, seppur importanti, rimangono pur sempre riti con cui non ci paghi le bollette, e poco importa se vince Renzi o Bersani , ciò che conta sono le politiche che verranno adottate , e il coraggio per ribellarsi a questa Europa estranea nei fatti ai nostri interessi.
Termino con qualche domanda e una costatazione; recentemente scrissi in “morire per l’Euro” che la politica sarebbe stata chiamata a pagare un prezzo enorme a causa della crisi in atto, cosa che sta già avvenendo, con questa affermazione intendevo dire che ad essere ridotti e decurtati sarebbero stati “gli attuali partiti politici presenti sulla scena nazionale “ e questo non soltanto per l’insopportabile livello di corruzione, ma anche e soprattutto per l’infimo livello della nostra attuale classe politica . Tutti gli organismi amministrativi sono già nel mirino , è  iniziata la grande sforbiciata. Intendiamoci attualmente si stanno riducendo soltanto gli spazi di democrazia  e non ancora i costi di questa politica  cialtrona e incompetente ,  svuotata di qualsiasi potere reale dai mercati e dalla BCE, che non solo fa del male al paese ma anche a se stessa . Se continua a comportarsi così diverrà irrilevante agli occhi dell’elettorato , (come lo è nei fatti non avendo più nessuna possibilità di incidere sull’economia del paese) e verrà spazzata via da sommosse popolari, insieme alla democrazia di cui godiamo ancora formalmente oggi.  Si dice che normalmente si esce da una deflazione come quella in atto attualmente con una dittatura , e viceversa l’inflazione entro certi limiti è garanzia di democrazia . Speriamo che il danno maggiore non diventi proprio questo tragico passaggio.  La domanda per il PD è proprio questa , potrà reggere alle sfide epocali che abbiamo davanti un partito come questo?? Quale delle due anime prevarrà? Ad oggi la strada è già stata segnata con la partecipazione al governo Monti, e quello che fin qui si è visto è molto preoccupante per la sopravvivenza del partito stesso, inseguire il neo-liberismo sul suo terreno è sadismo puro per la base elettorale ed è masochismo puro per il partito ….Comunque molto presto potremo constate quale sarà la sorte nostra e del nostro paese.
Per il momento posso constatare che le primarie del partito sono state celebrate , e anche se dovevano essere di coalizione la sfida finale è stata fra Bersani e Renzi, e nonostante che abbia vinto Bersani ,quindi l’ala un pò meno liberista, resta confermato quanto ho espresso prima, tanto è vero che S. Berlusconi tornato nuovamente sulla scena politica con una sua autocandidatura  vorrebbe  Renzi  in squadra , riconoscendo in esso un uomo di indole liberiste.
Il PD attualmente corre il rischio reale di attraversare una profonda crisi interna, perché essere di sinistra nella mente delle masse popolari significa incarnare quelli ideali tipici della sinistra socialista e non perseguire il neo-liberismo sul suo sentiero. Se alle prossime elezioni il PD divenisse partito di governo dovrà fare scelte terribili dal punto di vista economico, proprio perché l’agenda dettata dalla UE ha poco a che fare con quei valori sociali di che la sinistra dovrebbe perseguire, e sarà costretta a fare scelte che renderanno evidente a tutti e particolarmente al proprio bacino elettorale da che parte  batte il cuore. Inoltre pare abbastanza evidente che attualmente il confine fra il conservatorismo neo-liberale e l’attuale sinistra sia ormai quasi del tutto inesistente , e pertanto destra e sinistra stanno divenendo la fotocopia uno dell’altra ; le prossime elezioni potrebbero essere la corsa fra due visioni dell’esistente , uno sarà il gruppo di partiti pro euro e dei diktat dell’UE (in particolare della Germania) e l’altro anche se con sfumature diverse avversi all’euro e ai diktat Tedeschi, il PD corre il serio rischio di incarnare oggi il conservatorismo Europeo, ligio ai diktat della BCE e della Germania, nonché ferma sostenitrice della cosi detta “agenda Monti”  . L’agenda elettorale di Monti almeno quella annunciata e da lui stesso e  redatta su Internet, attualmente sembra perfino più a sinistra di quella del PD ,che in vista di una sua probabile vittoria è perfino più inutilmente severa di quella Montiana.
Vedremo presto…….

Antonino Costa.

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