Civiltà ,proprietà dei beni e del denaro, regimi politici.
Le elezioni
sono state infine celebrate, il risultato ha spiazzato molti dei politici
tradizionali, in particolar modo quelli del centro sinistra, che sono rimasti
attoniti di fronte ai risultati. Erano convinti che gli elettori Italiani si
sarebbero rassegnati e si sarebbero arresi completamente alla loro triste
visione del nostro comune destino. Sono rimasto sorpreso io stesso del
risultato del M5S ,che non immaginavo così ampio ,ma evidentemente gli Italiani
hanno preferito un salto in una situazione nuova piuttosto che continuare a
mantenere una situazione di sicuro declino economico e sociale. Ma andiamo con
ordine.
Parliamo
ancora di crisi e delle sue cause.
All’inizio
era rivoluzione industriale, tutti si davano da fare come pazzi per fare
crescere la produzione di beni e servizi, redditi individuali e collettivi, e
con l’aumento del benessere anche i diritti civili e individuali. Ovviamente
tutto questo non è avvenuto in modo lineare, anzi ogni passo compiuto dal
popolo o meglio dalle classi medie e medio basse è stato accompagnato da lotte
e duri sacrifici. Dopo la seconda guerra mondiale l’occidente pago di
distruzioni e........
immani sofferenze sembrava imboccare il sentiero della pace e del
benessere diffuso. Sembrava che l’atavico vizio umano di sfruttare i propri
simili per brama e arricchimento personale parassitario, attraverso la pratica
della sopraffazione e dell’intimidazione si fosse sopito . Dico sembrava……Ma le formichine cosa stavano
facendo nella realtà?? Ai popoli europei, e ancora di più a quelli del nord
America, sembrò naturale seguire i mantra capitalisti addolciti dall’idea che
tutti potessero aspirare ad un giusto benessere. Così dietro il pensiero che
soltanto il perseguimento del profitto
personale fosse la giusta e moralmente corretta pratica che poteva dare il vero
senso all’esistenza, e contemporaneamente creare benessere diffuso, ci si è
buttati a capofitto a produrre ricchezza capitalista alimentata da un robusto
consumismo , creando inoltre una buona dose di risparmio finanziario (sotto
forma di denaro e di beni) . Ecco il punto! Il risparmio finanziario ,che in un
primo momento ha alimentato un virtuoso circuito capitalista dell’economia
reale occidentale , venendo reinvestito nel ciclo produttivo dello stesso paese
che lo generava ,per poi , liberatosi dai vincoli morali e fiduciari da chi
quel capitale aveva prodotto, incominciare a comportarsi in modo del tutto autonomo
. Il denaro dopo gli anni ottanta del secolo scorso ha incominciato a
danneggiare la società da cui dipendeva e a cui era legato, finendo per
circolare senza alcun legame e vincolo da coloro che lo possedevano . Una volta
eliminate tutte le leggi che tutelavano il risparmio ,e con la complicità della
tecnologia che rende possibile spostare capitali da una parte del mondo ad
un'altra con un semplice click de mouse di un PC ,questo si è reso autonomo dai
suoi legittimi proprietari ,e disponibile per essere usato discrezionalmente da
banchieri e finanzieri di ogni tipo. Ma cosa è successo in concreto?
Una Storia di inciviltà “il banchiere” .
Immaginiamo
per semplicità che il sig, Rossi abbia avuto la fortuna già dagli anni 80, di
poter disporre di una banca propria, che di fatto è una società con tanto di capitale
versato, e che si occupa di gestire e tenere in deposito beni altrui ,
soprattutto denaro di correntisti e di risparmiatori. In pratica è un
intermediario di beni non suoi , che a lui sono affidati con il preciso compito di garantirne la custodia e la disponibilità
del depositante. Immaginiamo che per un certo numero di anni le cose siano andate in modo normale ,e cioè che lui si sia limitato a gestire
quelle risorse affidatogli dai depositanti in modo virtuoso, abbia fatto
circolare la liquidità investendola in economia reale, piccola e media
industria agricoltura e prestiti ai cittadini per comprare casa. La gestione
virtuosa significa che la sua banca era sempre in grado di garantire con
capitale proprio qualsiasi sofferenza si fosse verificata, e che i prestiti
erano fatti in maniera oculata, verificandone sempre la congruità e la
solvibilità da parte del debitore. In particolare il denaro dei depositanti
veniva fatto circolare nella nazione stessa che lo aveva creato, alimentando
così una economia sana e in crescita. Le banche che facevano grandi
investimenti, dette anche banche d’affari erano separate da quelle che facevano
raccolta depositi, ossia le banche commerciali. In questo modo i risparmiatori
non venivano esposti ai grandi rischi che queste banche dovevano giocoforza
accollarsi. Grosso modo a cavallo tra 1980 e il 1990 ,avvenne una grande
trasformazione nel sistema finanziario e bancario occidentale, a un certo punto
uno ad uno furono tolti tutti i freni che fino a quel momento il sistema finanziario
aveva avuto, e che corrispondeva ad un comportamento responsabile del sistema
stesso. Furono gli anni in cui si cominciò da noi ad introdurre termini come
“transazioni di borsa “ fondi comuni di investimento , fondi pensione e fondi
sovrani e si cominciò anche a conoscere le prime esplosioni delle bolle
finanziarie in borsa . In quegli anni il sistema bancario occidentale gonfio di
risparmi dei depositanti decise che era
arrivato il momento di fare transitare quella liquidità di fatto in quel
momento ancora di proprietà delle nazioni , nelle mani e nella piena disponibilità del
sistema finanziario bancario. E come è potuta riuscire questa impresa ardita? Non è stato semplice
,ma il gioco valeva la candela eccome! Intanto le banche che custodivano le risorse dei cittadini, ne avevano la
completa disponibilità in quanto i
denari erano già depositati nei loro forzieri, e quindi bisognava creare un
sistema legale bancario che allontanasse da se stesso la reale responsabilità
di quella custodia. Vennero creati e resi operativi dal BRI , la banca dei
regolamenti interbancari con sede a Basilea (che casualità!) , regole nuove
,che avrebbero consentivano alle banche di diventare i padroni reali della
liquidità monetaria circolante, come la riunificazione legale fra banche di
affari e banche commerciali di deposito, in questo modo dovunque un cittadino
depositava i propri risparmi potevano essere disponibili per qualsiasi operazione che il
sistema bancario ritenesse di voler fare.
Venne inoltre reso possibile effettuare prestiti a leva finanziaria,
cioè poter impiegare molto più denaro di
quanto il capitale proprio della banca potesse garantire. Per esempio in Europa
se una banca possiede 8 attualmente può esporsi ancora fino a quota 100 (quindi
per ulteriore 92 mil ) di quanto posseduto. Mettiamo che la banca possiede beni
e garanzie reali per 8 milioni di euro, ebbene essa può esporsi per altri 92 milioni
di euro. Questa pratica consente loro di creare denaro dal nulla , tanto il
denaro e gli interessi vengono creati dai debitori con la restituzione delle le
rate del credito, concessogli dalle banche in modo del tutto virtuale (moneta
elettronica) ,ovviamente quando c’è una crisi economico finanziaria sono
dolori! Come stiamo costatando attualmente. I bilanci delle banche vanno in
sofferenza perché i creditori non sono più in grado di restituire puntualmente
il credito ,finendo nei fatti per fallire.
Avendo fra le mani tutte le
risorse finanziarie dei depositanti , avendo eliminato gran parte dei vincoli e
delle regole che rendevano responsabili
le banche verso il sistema paese ,si sono spinti ancora oltre, si sono
inventati una finanza da casinò , con
derivati, assicurazioni fantasma, CDO CDS, hedge fund ,fondi speculativi ,e
tutte le porcherie finanziarie che la fantasia suggerisce, tanto i soldi che vengono rischiati non sono i loro , e se va male
a rischiare sono soltanto i depositanti: E’ un bel gioco non c’è che
dire, loro guadagnano a prescindere e senza accollarsi nessuna responsabilità ,
tanto quando e se le banche dovessero fallire saranno poi come è avvenuto salvate con i solti dei
contribuenti . Con l’intermediazione
finanziaria e bancaria affidata a terzi a richinare sono gli investitori ,che in alcuni casi perdono
addirittura tutti i loro sudati
risparmi, mentre il management bancario e finanziario , festeggia a champagne,
con i lauti guadagni fatti a spese dei depositanti , creditori e di tutto il
sistema paese, che vengono tosati come pecore ,e impoveriti a dovere. E’ un
gioco a somma zero dove a rimetterci sono soltanto i poveri gonzi che hanno dovuto
fidarsi ,costretti dal sistema stesso
che non offre alternative all’uso delle banche. Nel frattempo veniva messa in
moto la macchina della propaganda che doveva legittimare tutte queste pratiche
assurde e spericolate, così come la crisi in essere sta dimostrando . Una di queste propagande era
la spinta “alla globalizzazione” del
sistema finanziario e del sistema economico . La giustificazione tutta
ideologica e mistificatoria era che l’apertura totale alla libera circolazione
dei capitali e delle merci avrebbe portato enormi benefici a tutti, senza
frontiere e dazi doganali in difesa delle proprie economie nazionali il sistema
mondiale sarebbe dovuto divenire più efficiente ( per il sistema finanziario si
intende) ,mentre la libera concorrenza avrebbe portato le economie avanzate a
essere ancora più competitive e ricche , beneficiando il larga parte esse
stesse di questa apertura. Per convincerci della bontà di questo argomento
furono create dal sistema capitalistico finanziario, importanti associazioni economico-culturali
con a capo insigni professori di economia , i famosi Think-tank ,letteralmente
serbatoi di pensiero, che ci dovevano come poi hanno fatto, illuminare circa i
grandi vantaggi economici e sociali che sarebbero derivati dalla
globalizzazione completamente aperta a cui dovevamo assoggettarci . Tutto
questo serviva per nascondere una realtà completamente diversa e adesso provo a
descriverla.
Mettiamo che
il sig. Verdi fosse un lavoratore di
un’impresa di calzature, egli al pari di tutti i suoi colleghi ogni mese
deposita lo stipendio nel sistema bancario appena descritto . Prelevato quello
che gli serve per vivere, il restante rimane depositato ai fini (per lui) di
creare una base di risparmio (perbacco siamo in una società capitalista!) .Ma
cosa fa la banca con il risparmio di quel lavoratore? Come si può capire
,essendo nella disponibilità del sistema bancario può farne quello che gli
pare, e siccome siamo in un regime finanziario globalizzato dove i capitali
possono andare liberamente dove vogliono
, li investe in una fabbrica di
calzature in Cina, dove il costo del lavoro è molto più basso che in occidente,
consentendo così maggiori profitti .
Inoltre fa confezionare le stesse calzature che produce il sig. Verdi, con lo
scopo di importarle e rivenderle nella stessa nazione dove produce il sig.
Verdi, ma ad un prezzo di molto inferiore a quello dell’azienda dove lavora il
sig. Verdi, che è gravato di costi sistemici maggiori rispetto alla Cina. Siccome
c’è la globalizzazione con le regole che si sono inventati i capitalisti
finanziari e poi legalizzate dai vari GATT e WTO e la complicità dei governi
occidentali in primis l’UE e
conseguentemente l’Italia, che hanno reso inesistenti i vecchi dazi statali in grado di proteggerci dalla concorrenza
estera, l’azienda del sig. Verdi dopo un po’ non riesce più a stare sul mercato,
perché i costi in occidente non sono neanche paragonabili a quelli della Cina e
di altri paesi similari , e quindi è costretta a chiudere ,o a delocalizzare
(che per noi è la stessa cosa) . Il sig. verdi diventa un disoccupato! Ma la
beffa è che è stato lui stesso anche se inconsapevolmente a essere complice
della sua sventura. Chi ha tratto
godimento da questa operazione? E’ ovvio il banchiere finanziere capitalista,
che trae enormi profitti facendo produrre altrove a costi bassissimi quelle calzature per poi rivendendola in
occidente a costi inferiori , rispetto a quelli ottenibili con la produzione
locale. Gli è concesso così di fare
enormi profitti, fruttando il differenziale paese, ma soprattutto sfruttando
una manodopera a basso costo ,che si avvale anche di una tecnologia che
automatizza gran parte del processo produttivo, rendendo ancora più
profittevole questa pratica . In questo modo mette in concorrenza diretta i due
paesi, dove in uno si fa produzione e nell’altro c’è il mercato di sbocco, ma
soprattutto il sistema lavoro dei due paesi concorrenti. Be che volete che vi
dica il risultato della grande convenienza di questa globalizzazione è sotto
gli occhi di tutti. La gran massa dei cittadini occidentali un tempo ricchi e benestanti si
stanno rapidamente impoverendo , mentre pochi scaltri banchieri da intermediari
di denaro altrui sono finiti in cima alla catena alimentare ,divenendo
ricchissimi e potenti tanto da potersi impossessare delle nazioni stesse.
La proprietà del denaro e dei beni .
Si dice che il ruolo della finanza nel sistema
capitalista è quello di fungere da olio lubrificante del sistema economico,
esattamente come l’olio è il lubrificante di un qualsiasi sistema meccanico, che
senza la sua presenza nel volgere di breve tempo si grippa e si ferma. Il
servizio che il sistema finanziario svolge nel nostro sistema è di vitale
importanza ,l’economia capitalista ha bisogno che ci sia qualcuno che ricopra
il ruolo di fare circolare moneta in
modo efficace e possibilmente anche trasparente. In un sistema paese in una
moderna democrazia liberale è fondamentale capire a chi viene affidato questo
delicatissimo compito. La capacità di fare circolare il denaro ,la stampa del
denaro e la proprietà dello stesso sono di vitale importanza per la
sopravvivenza delle democrazie ma direi di qualsiasi nazione e sotto qualsiasi
regime. Ecco questo è uno dei punti
nevralgici della nostra attuale crisi sistemica , questa è oggi la madre dei
problemi ,ed è fondamentale capire la sua incidenza sul nostro presente, ma
anche sul futuro. Il soggetto naturale che dovrebbe svolgere questo servizio è naturalmente
“lo stato “ stesso (è un servizio di monopolio inalienabile) il quale
rappresenta gli interessi legittimi di tutti i cittadini ,e ancora di più se si
tratta di uno stato a regime democratico. Sembrerebbe naturale pensare che la
proprietà dei beni dovrebbe essere di chi li ha legittimamente prodotti con il
sudore della propria fronte, e la proprietà del denaro circolante che rappresenta l’unità di misura del valore che
questi beni hanno dovrebbe appartenere alla totalità dei cittadini residenti in
una nazione. I due problemi che ho appena citato possono essere distinti e
successivamente accostati fino a formare un unico caso. La proprietà dei beni
che i cittadini posseggono all’interno di una nazione e la loro corretta
redistribuzione costituisce uno dei cardini fondanti di qualsiasi regime
democratico ,e un requisito indispensabile per il corretto funzionamento delle
democrazie e dipende dalle politiche adottate per favorirne la giusta
redistribuzione, mentre la proprietà e la stampa del denaro dipende dal ruolo
che lo stato assume in merito a questo problema.
Non è un
mistero per nessuno che lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo abbia radici
antiche ,e che all’interno delle società passate e presenti tale fenomeno sia
sempre esistito, ma quando questa pratica diventa oppressiva e particolarmente
iniqua per una parte della società
allora il tacito patto che esiste sempre tra i vari ordini e classi della
società stessa inevitabilmente si rompe, e sfocia in rivolte da parte di chi viene
oppresso e sfruttato ,fino a degenerare in vere e proprie rivoluzioni atte ad
un cambiamento culturale e di civiltà stesso, e in particolare ad un
cambiamento delle ragioni economiche e redistributive che quel patto fino ad
allora aveva garantito. Fra i tanti episodi di rivoluzione che si possono
menzionare uno è certamente la rivoluzione Francese di fine settecento , che
portò ad un profondo cambiamento culturale in tutta Europa , in particolare sul ’idea che tutte le persone
abbiano uguali diritti e pari dignità nel accedere ai beni di una società , e
quindi nel poter partecipare attivamente e in modo vitale alla crescita della
società stessa. Il regolare svolgimento
della vita economica di una nazione dovrebbe essere anche nell’interesse della
classe dominante stessa, che in questo modo legittima il ruolo che ha assunto
all’interno della collettività , con tutti i benefici che questo comporta. Ma
si sa spesso l’avidità la pigrizia e la
corruzione e il pregiudizio finiscono per prevalere, e allora emergono
prepotentemente i vizi di sempre ,e la tentazione di sfruttare il prossimo fino
allo sfinimento si rimanifesta in modo altrettanto cinico.
Il sistema
liberal capitalista in cui viviamo e che
nel bene e nel male ha portato l’umanità allo stato attuale ,ha apportato
alcuni correttivi all’idea di sfruttamento consentendo comunque anche a coloro
che venivano pesantemente sfruttati di beneficiare almeno in parte dei frutti
del loro lavoro. Certo sempre in modo residuale rispetto ad una reale e
corretta redistribuzione delle risorse , comunque sufficiente a creare quel
mercato di sbocco di cui lo stesso capitalismo aveva bisogno per progredire ed
espandersi . In ogni caso il modello
capitalista basato appunto sull’accumulo di capitale , e soprattutto sull’idea
che a creare economia sia più un vizio dell’uomo che non una sua virtù e cioè
“l’avidità” , ha come fondamento ancora lo sfruttamento dei pochi sui molti , e
in parallelo lo sfruttamento intensivo delle risorse materiali del pianeta
,anche queste prossime ad esaurirsi e comunque non certamente sufficienti da
consentire agli attuali 7,5 miliardi di persone che abitano il nostro pianeta,
un consumo intensivo di tipo capitalista . Nel sistema capitalista si creano le stesse distorsioni di sempre
,per un po’ le cose vanno abbastanza bene ,poi in seguito ad un grande accumulo
di capitali e il conseguente scoppio delle relativa bolle economiche finanziarie , alla classe dominante salta il
coperchio , e in barba agli ignari e
moltissimi cittadini che quel capitale hanno contribuito ad accumulare, l’élite
dominante finisce per volersene appropriare , ed oggi, così come avvenne in un altro caso
storico ben documentato “gli anni venti del secolo scorso “ tornano gli avidi
intermediatori bancari a far man bassa di diritti beni e democrazia . Quello
che voglio dire è che l’uomo fondamentalmente non è mai cambiato ,è sempre
rimasto l’animale rapace e avido di sempre, e lo sfruttamento messo in atto
attualmente nelle società occidentali avviene soltanto in modo più
sofisticato . Nel tempo gli squali si
sono appropriati del sistema dell’informazione generalista ufficiale , hanno fatto elaborare ai loro
sodali universitari di “scienze economiche” le teorie appropriate alla
legittimazione del furto che ne doveva seguire , e che poi hanno messo in atto
per mezzo di una astuta e sofisticata truffa . Contemporaneamente si sono
avvalsi di pochi e ben pagati complici , ma soprattutto di una grande pletora di semplici ingenui e indottrinati idealisti ,
ma ancora peggio di cialtroni arroganti ed opportunisti : i Politici .
L’Europa da sogno di unità e di pace
a incubo e minaccia dei popoli Europei.
Il mio
racconto vuole mettere in evidenza in particolare il ruolo delle
“intermediazioni” nelle nostre vicende ,
ormai è un fatto oggettivo : non sono coloro che lavorano duramente che governano, ma coloro che rivestono per vari motivi il
ruolo di frapporsi e di intermediare i beni altrui. Non si spiegherebbe
altrimenti il feroce accanimento fiscale contro coloro che lavorano duramente
cercando di produrre beni e servizi ,mentre coloro che giocano con i soldi costruendo
castelli di carta e arrecando danni colossali all’ economia reale sono quasi esentati dal
contribuire. Non si spiega altrimenti perché il sogno di una Europa libera e
democratica concepita come libera unione di popoli sia oggi in mano ad un gruppo
di tecnocrati servi di banche ed
istituzioni capital-finanziarie .
Attualmente quel ruolo centrale del parlamento Europeo è stato esautorato , più
che una voce autorevole è diventato per i cittadini un cospicuo capitolo di
spesa per le loro tasche . Così come non si spiega altrimenti che le istituzioni
Europee ,la BCE , e il governo comunitario ,da istituzioni democratiche che avrebbero
dovuto aiutare i paesi che sono finiti in difficoltà a causa di questa crisi,
siano divenute una minaccia e la causa di maggiore fonte di crisi e disastri
economici (vedi Grecia) , minacciando anche la sopravvivenza delle democrazie Europee e della stessa comunità Europea.
Anche il
ruolo della politica è essenzialmente quello di intermediazione , ed è un ruolo
nobile se compiuto correttamente , perché si assume la responsabilità di
condurre e di governare l’intera collettività nel interesse generale, in
particolare nella tutela degli interessi dei più deboli e indifesi .
Attualmente in questa Europa con questo Euro ,la politica è stata totalmente
asservita ai capricci dell’euro gruppo, ed è divenuta fedele servitrice degli
interessi della grande finanza. La sovranità nazionale è stata confiscata senza
l’assenso dei cittadini, e i popoli Europei sono continuamente schiacciati da
minacce e provvedimenti restrittivi di tipo finanziario, e badate bene non
siamo in presenza di pestilenze carestie
o di cataclismi naturali, ma di una crisi artificiale ,basata sugli enormi
squilibri finanziari creati dalle élite capitaliste mondiali , le quali pur in
numero enormemente inferiore rispetto all’altra popolazione mondiale ,hanno
confiscato e privatizzato la stragrande maggioranza delle risorse materiali
esistenti, risorse che sono state prodotte con la fatica dei primi .
La politica
e i politici che hanno permesso il compiersi di questo misfatto sono finiti in una crisi irreversibile di
fiducia ,gli elettori cittadini si stanno rendendo conto di trovarsi di fronte
a degli incapaci ,se non addirittura a dei veri e propri servitori di interessi
particolari e privati. Quello che stiamo vivendo in Europa del sud è un vero
incubo: immiserimento repentino di intere fasce di popolazione ,caduta verticale
dei redditi di chi lavora, livello dei prezzi alti e alto costo del denaro,
folle tassazione dei redditi da lavoro e sulle imprese ad economia reale,
mentre le rendite finanziarie e speculative sono quasi prive di tassazione, abolizione
di diritti faticosamente conquistati nei secoli scorsi, perdita di fiducia nel
sistema , scollamento sociale, rivolte ,tracollo e profondo stato di confusione
di molte democrazie . La vecchia dicotomia destra sinistra ormai è soltanto un
ricordo dei tempi passati, adesso la nuova frontiera che si è aperta è fra
Europeisti dogmatici ed Euroscettici . Coloro che sostengono a spada tratta il
ruolo dell’Euro e coloro che cominciano ad essere fermamente convinti che
l’unica soluzione per la sopravvivenza e l’indipendenza nazionale sia il suo repentino
abbandono . Ci sono anche quelli che pensano a trattative con le istituzioni
Europee ,per un ammorbidimento delle politiche recessive , ma dubito che costoro
possano avere successo . L’unica cosa che potrebbe ridare fiato alle economie
del sud Europa è quella di abbandonare l’area Euro e di ritornare alle proprie
divise nazionali sotto l’egida delle rispettive banche centrali nazionalizzate.
E’ vero questo comporterà in un primo tempo alcune pesanti difficoltà, come
svalutazioni della propria valuta, ma contemporaneamente comporterà anche che
ci si possa nuovamente incamminare su un sentiero di crescita e soprattutto di
controllo delle proprie finanze da parte dei cittadini dei rispettivi paesi.
L’altra soluzione che al momento non mi pare praticabile è quella che un gruppo
di paesi magari con in capo l’Italia batta i pugni alla commissione Europea e trovi il modo di cambiare le regole
finanziarie e monetariste di questa Europa . Una vera integrazione Europea è
quella che ho già descritto nel mio precedente articolo “Morire per l’Euro” ,e
si tratta di una cosa diversa dall’attuale adozione esclusiva di unione monetaria e commerciale ,con tanto
di vincoli capestro per i paesi che si trovano in difficoltà. Oggi i nostri
politici devono svegliarsi e chiedersi se intendono salvare il proprio paese
dal fallimento economico-finanziario e
sociale e la propria democrazia o favorire la moneta unica(L’Euro) che in ogni
caso prima o poi salterà da sola e nonostante i sacrifici fatti per sostenerla.
L’impasse delle politiche attuali e
nuove forma di democrazia.
Quello che
adesso comincia ad apparire chiaro a molti (purtroppo non a tutti) è che la
politica tradizionale fatta attraverso i partiti ,o meglio intermediata dai
partiti tradizionali non è più capace di dare risposte politiche sodisfacenti,
anzi è diventata essa stessa parte del problema e concausa in questa crisi
finanziaria. Va per altro ricordato che una delle cause di questa crisi di
democrazia è dovuta alla travolgente passione di tutti i partiti per la dottrina Neo-liberale così ben
sintetizzata nel manifesto politico economico di Von Hayek della
scuola economica Austriaca, poi ripresa e diffusa con prodigiosa abilità da
quella di Chicago, in particolare dal
suo discepolo più conosciuto; Milton Friedman . Gli anni ottanta del secolo
scorso hanno visto la progressiva diffusione di questa dottrina
politico-economico , che ha trovato i suoi più fervidi estimatori nella Sig.
Teachers ,e nell’allora presidente degli U.S.A. Donald Reagan . La diffusione
di questo credo è diventato tanto capillare da essere ormai considerato
“pensiero politico ed economico unico” , il quale condiziona tutta l’azione politica dei partiti odierni,
compresi quelli di sinistra, che
abbandonati i valori tipici che contraddistinguevano la visione della società fino
a quel momento , hanno introitato questo credo fino ad annacquare i loro valori
di riferimento, diventando oggi quello che vediamo : Un pessimo vino di una pessima
annata , talmente annacquato che ormai non si distingue più il vino dall’acqua.
Una traccia di queste trasformazioni le vediamo in tutta la sinistra Europea ,
fin anche in quella Americana . Il progressismo
è divenuto conservatorismo di sinistra , e anziché migliorare le prospettive sociali
, si è posto come blocco politico per arrestare le aspirazioni delle classi
meno ambienti che sono poi la maggioranza della popolazione, peggiorandone di
fatto tutte le prospettive e i parametri economici che avevano così
faticosamente raggiunto. Bill Clinton
per esempio fu fautore della eliminazione di alcuni dei più importanti
freni della finanza Americana e mondiale . Mentre in Europa dopo il ciclone
neo-liberale della signora Teachers e i disastri messi in atto dalle sue
politiche ,il suo successore Laburista (la sinistra Inglese) Tony Blair anziché porre rimedio alle politiche anti
sociali della Teachers , ipotizzò la cosi detta “Terza Via” ,cioè un socialismo
liberale e complice con la visione neo liberale. In questa veste naturalmente non
eliminò nessuna delle storture che avrebbero portato il sistema alla crisi
attuale , e che avevano introdotto i Conservatori Neo-liberali . Con questa
visione annacquata il riformismo di
sinistra non è più stato in grado di
arginare la visione tutta ideologica del neo-liberalismo capitalista economico,
in quanto la visione politica diviene coincidente con le finalità capitaliste
delle stesse destre. Non esiste più una reale opposizione nei rispettivi
parlamenti nazionali , che così non sono
più capaci di porre rimedio ai disastri dell’attuale capitalismo finanziario ,
soprattutto quando le sinistre si trovano a governare, in quanto ormai le
prassi liberiste sono parte integrante del loro stesso patrimonio genetico
. Ed ecco che progressivamente si sta
distruggendo l’impostazione di quel capitalismo sociale redistributivo del
primo dopoguerra ,che aveva consentito lo sviluppo delle democrazie occidentali
,e l’allargamento del benessere economico a tutti i ceti della società. Il
manifesto neo-liberale chiede ai governi di divenire semplici osservatori e
comparse delle dinamiche economiche della società ,di fare soltanto da
poliziotto controllore di poche disposizioni in materia di libertà personale per poi porsi soltanto a guardia delle proprietà che debbono avere strettamente natura
privatistica, compreso quei beni e servizi pubblici che per loro natura sono
inalienabili, perché monopoli naturali .
Stiamo assistendo ormai da un ventennio alla progressiva privatizzazione di
tutto ciò che era “bene pubblico” ,in favore di una esigua cerchia di
capitalisti finanziari ,che di fatto stanno privatizzando gli stati . Nel capitalismo odierno reale, quello che
attualmente stiamo sperimentando e vivendo, individui molto ricchi , grandi
aziende multinazionali e finanziari ,spesso confuse con il “ mercato” detengono
un immenso potere politico che mina i principi stessi della democrazia . Questo
è tanto più vero nell’elaborazione delle politiche di comunicazione , e in
quelle economiche, tanto che i mass media ufficiali distorcono ormai
quotidianamente la realtà in favore e per volere di quei poteri a cui
accennavo. Arriviamo così alla nostra attualità politica, sia Italiana sia Europea ,dove ormai regna una
profonda confusione e smarrimento nelle forze politiche tradizionali ,espresse
dai partiti che si caratterizzavano in destra e sinistra. L’impotenza che caratterizza la loro azione politica è nell’evidenza
del nostro quotidiano, si avverte in
modo palpabile la loro incapacità di risolvere i nuovi problemi che stanno
affliggendo le nostre attuali società. Ma la cosa che comincia ad essere
evidente è la stretta somiglianza di destra e sinistra nell’agire politico, se
le parole differiscono i fatti vanno nella stessa direzione . In Italia per
esempio con l’avvento del governo guidato da M. Monti abbiamo assistito alla
condivisione delle forze politiche in parlamento di tutti quei provvedimenti di
politica economica ,che di fatto stanno sprofondando il paese nell’agone
economico . E dopo le recenti elezioni
stiamo assistendo alla incapacità di formare un governo in grado di risolvere
quei problemi economici che loro stessi hanno contribuito a creare.
A questo
punto è importante mettere alcuni paletti alla nostra discussione, la crisi
economica in vigore e che ricordiamolo investe tutto l’occidente ,o meglio quel
mondo ex ricco e prospero che per avidità sta distruggendo le proprie economie
e mettendo in seria crisi le proprie democrazie, è essenzialmente una crisi “ Politica “ .
E’ grazie alle politiche economiche sbagliate che ci troviamo in questo
pantano, è grazie alla rinuncia della politica ad occuparsi ed a regolamentare
correttamente il sistema finanziario e bancario, che è stato possibile il
sopravvento sulla economia reale da
parte della finanza, è grazie alle visioni politiche ed economiche dogmatiche
,fatte proprie dai partiti tradizionali
,che si è potuto costruire questo pasticcio chiamato “Euro” ,è grazie al vuoto
di potere lasciato dalla politica che i gruppi bancari e finanziari hanno
potuto riempirlo impossessandosi del
potere politico ed economico , sostituendosi direttamente ai governi delle
nazioni , in modo diretto, e più spesso
in modo occulto.
I regimi politici.
Ad ogni
epoca storica ed ad ogni civiltà il suo regime politico appropriato. Ciò nonostante
fra tutti i modi possibili per governare una nazione o meglio un popolo
,l’unico che consente la partecipazione di tutti i cittadini è quello
“Democratico” con suffragio universale , dove uno vale uno . Detto questo però
vanno fatte alcune considerazioni: Tecnicamente i regimi politici che hanno
consentito il maggior benessere alle società moderne sono quelli democratici liberali di
stampo occidentale, e tranne qualche
piccolo esempio marginale sono tutti caratterizzati da essere regimi democratici
a democrazia rappresentativa . La democrazia rappresentativa è essenzialmente
indiretta ,manda nei parlamenti e negli esecutivi una rappresentanza eletta del
popolo , che governano in relazione al consenso ricevuto dalle società che le
esprimono. Ecco il punto, attualmente la crisi politica in atto investe proprio
questa forma di democrazia, che ha largamente tradito le istanze della
popolazione, e si è impantanata nell’inconcludenza e nella vuota retorica ,
fino a farsi scavalcare dai poteri finanziari e bancari . Attualmente
assistiamo allo smarrimento dei partiti tradizionali, che continuano a giocare con
le vecchie logiche ideologiche, sintetizzate da destra e sinistra,
sostanzialmente uguali, e nei fatti incapaci di risolvere i problemi dei
rispettivi paesi . Attualmente i paesi facenti parte dell’UE e che adottano
l’Euro , hanno le rispettive popolazioni di fascia media e medio bassa
sottoposti a una costante minaccia economica e democratica da parte di quelle
istituzioni che avrebbero dovuto tutelarle.
La ricerca di nuove forme di
democrazia.
Da questa
crisi primo o poi bisognerà uscirne , nessuno conosce la data quando questo avverrà
, ma se le crisi hanno qualcosa di positivo sta soltanto nel fatto che
costringono la società ad azioni di cambiamento . Siamo costretti nostro
malgrado e nonostante le nostre ben radicate pigrizie ad adoperarci per cercare
nuove soluzioni . Nel secolo scorso di fronte ad una crisi sistemica simile, le
soluzioni vennero cercate nell’istaurazione di brutali regimi totalitari , che
portarono a disastri ancora peggiori dei mali da cui si voleva guarire. Bisogna ricordare a tutti che non esiste nessun regime politico e di
governo di stampo dirigista-dittatoriale per quanto moderato e liberale che sia
, della peggiore democrazia . Questa è l’unica forma di governo che permette a tutti di partecipare attivamente al disegno
politico sociale ed economico del
proprio paese ,ed è l’unica forma che comunque consente di mantenere la pace
fra i vari popoli (anche se non in senso assoluto) . La domanda alla quale
dobbiamo rispondere è quale soluzione ricercare per dare risposta a quello che
sta succedendo nel nostro presente?
Le varie
forme di democrazia esistenti e possibili sono essenzialmente tre ,e cioè :
Democrazia rappresentativa, Democrazia diretta, e regimi democratici semi
diretti o semi rappresentativi. Tralasciando quest’ultima per semplicità di
discussione , volevo concentrarmi su quelle rappresentative e quelle a regime
diretto .
Premesso che
la forma democratica rappresentativa è stata ed è tuttora un’ottima forma di
democrazia se e quando riesce a governare e condurre la società verso il
progresso e la giustizia in primis quella sociale , e qualora non debordi come
sta avvenendo adesso in una vera e propria sindrome dissociativa ,dove da una
parte ci sono il paese reale con i suoi problemi che devono trovare una sintesi
nell’offerta politica, e da un’altra
parte ci sono questi partiti compreso quelli europei che si sono allontanati
da quello che sono i bisogni reali e le complessità delle loro stesse società,
che pretenderebbero ancora di rappresentare . L’Italia è attualmente l’emblema
stesso di questa dissociazione , dove esistono partiti che continuano a
difendere soltanto i loro stessi privilegi , ma che di fatto ormai
costituiscono una vera e propria casta , a cui il paese reale sembra soltanto
un brutto film visto al cinema. Le
ultime vicende nostrane danno una dimostrazione
di quanto affermato ; dopo la caduta del governo presieduto da S. Berlusconi ,e
che inizialmente poteva vantare la più solida maggioranza mai vista ,il sistema
politico ha iniziato in modo lampante una parabola discendente che ancora
adesso non si riesce a fermare. Il governo di M. Monti fortemente voluto dal
nostro ancora attuale presidente G. Napolitano e succeduto a quello di S. B.
nell’autunno del 2011 ,sull’onda dello Spread impazzito e degli ordini dei mercati e del governo (mai
eletto da nessuno) Europeo, non ha fatto altro che mettere la rotta del paese
verso una decisa deriva economica e sociale . La legittimazione di queste
misure fatti di prelievi fiscali e di tagli fortemente iniqui per la classe
lavoratrice e per quella media in genere , è quella che avrebbero salvato il paese
da non so quale disastro economico incombente, mentre il risultato è sotto gli
occhi di tutti: Recessione e disoccupazione galoppante, aumento del debito
pubblico, entrate fiscali in forte calo, e prospettive di una continua fase
depressiva per il paese intero , comprese per quelle parti del nord che
credevano di essere esenti dagli effetti della crisi economica. Oggi la
politica di sinistra rappresentata dal partito Democratico , è totalmente in uno
stato di confusione , e le ultime vicende dell’elezione del capo dello stato e
del tentativo di formare un governo lo dimostrano palesemente ,mentre quella di
destra pur avendo corretto la rotta in campagna elettorale sui provvedimenti da
prendere in un eventuale governo, e che quindi ha dato l’impressione di essere
divenuta euroscettica, ha una classe dirigente totalmente non credibile. A dire
il vero anche quella di sinistra ormai appare appannata e logorata dalla
accettazione passiva di quelle politiche assurde imposte dall’esterno, e fortemente
sostenute dalla Germania . Questa ha tutto l’interesse ad affossare i paesi
dell’Europa del sud per i propri calcoli di convenienza economica, in primis
per recuperare le quote di debito pubblico posseduto dalle loro banche e che appartengono in gran parte a
questi paesi. In ogni caso destra e sinistra e centro tutti quanti allegramente
,infischiandosene del grido di dolore che arrivava dal paese reale ,hanno
votato e sostenuto a colpi di fiducia questi provvedimenti , in particolare il
“ Fiscal Compact” , che ci costringerà per i prossimi venti anni a continue
politiche recessive e di austerità. Se
ragioniamo sui fattori reali che condizionano le nostre vite, questa crisi
sistemica politica può sembrare illogica collegando gli effetti alle cause ,
liberandoci delle nostre gabbie ideologiche e dei pregiudizi nonché delle
nostre ignoranze . Così come sembra illogico il formarsi di un governo che veda
ancora gli stessi attori che hanno causato la crisi a presiederlo, meno illogico
mi sembra quale possa essere il finale. Coloro che hanno mandato il paese in
recessione dovrebbero porvi rimedio? Vedremo, anche se dubito fortemente che
possano riuscirvi, soprattutto senza
fare l’unica cosa possibile per uscire dal pantano, e cioè quella di recarsi dalla U.E.
e chiedere una profonda revisione dei trattati Europei , soprattutto di quella
parte assurda che riguarda i parametri
di Maastricht . Se l’Europa non dovesse accettare di rivedere gli accordi (in
particolare la Germania ,ormai unica vera nazione mantra di questa unione
Europea) allora bisognerà domandarsi
cosa sia più importante per gli interessi dell’ Italia , sacrificarsi fino al
suicidio economico per salvare momentaneamente l’Euro(come fa attualmente la
Grecia) o chiedere con forza e decisione di abbandonare la moneta unica , pur
rimanendo nell’area dell’U.E ?? Questa è l’unica cosa che ci potrebbe concedere
ossigeno e tornare a respirare . Ma sapranno fare questa mossa gli attuali
politici? Dubito…Ma vedremo…
Il movimento 5 stelle e l’esperimento
della democrazia diretta.
Termino questa mia riflessione parlando su quello che è stata l’ unica vera novità delle elezioni 2013 ,e cioè
l’affermazione a sorpresa del Movimento cinque stelle. Prima di dire quello che questo movimento
dovrebbe fare politicamente , è necessario chiarire cosa vorrebbe essere nella
realtà e nelle intenzioni dei suoi ideatori : Beppe Grillo , e Casaleggio .
Il
contratto sociale
"La sovranità non può essere rappresentata, per la stessa ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e la volontà non si rappresenta: o è quella stessa, o è un'altra; non c'è via di mezzo." Jean-Jacques Rousseau - Contratto sociale, 1762
"La sovranità non può essere rappresentata, per la stessa ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e la volontà non si rappresenta: o è quella stessa, o è un'altra; non c'è via di mezzo." Jean-Jacques Rousseau - Contratto sociale, 1762
La nascita
della prima democrazia viene fatta risalire all’antica Grecia , e precisamente
alla riforma di Clistene nel 508 A.C. ad Atene. Da quella vicenda ,nacque
quello che è oggi la civiltà occidentale. Da quella lontana esperienza si ebbe lo
sviluppo del “classicismo Greco” . E’ per via dei vari pensatori cresciuti
all’ombra di quella esperienza che noi oggi possiamo affermare di essere quello
che siamo in termini di sviluppo economico sociale e civile. Tralasciando tutte
le vicissitudini storiche accadute a quel tempo , a me interessa enfatizzare
quella parte di esperienza del passato dove si cercò di governare la
collettività attraverso l’esperienza della “Democrazia diretta” . Ci fu un momento storico nell’allora Atene dove i cittadini ( non
tutti ,erano esclusi gli schiavi e le donne)
si radunavano nell’ Agorà (piazza) sulla collina del Pnice. In quella
sede potevano esserci presenti fino
anche 6000 persone. La cosa sorprendente era che non c’erano partiti o fazioni
a rappresentare i cittadini ,ma erano loro stessi a rappresentarsi. In quel
improvvisato parlamento venivano decise le leggi, poi votate dai partecipanti , e rese esecutive. In
questo modo veniva governata la città di Atene e i territori circostanti. Va detto che si trattava di un territorio
circoscritto, dove le persone si conoscevano e avevano interessi comuni ben delineati. La cosa importante da
sottolineare è che quel tentativo fu una grande esperienza di civiltà e di crescita
democratica il cui fulgido esempio è rimasto come vera pietra miliare nella
storia umana.
Tornando ai
giorni nostri ,bisogna tener conto che le democrazie dirette cioè non mediate
da nessuno, dove uno vale uno, e partecipa direttamente alla cosa pubblica sono
difficilmente praticabili. Non esistono piazze così grandi da consentire il
raduno di tutti i cittadini, inoltre le difficoltà logistiche e pratiche nonché
economiche sono tali che anche volendo non sarebbe possibile praticare forme di
democrazia diretta con la partecipazione di tutti i cittadini di una nazione, a
meno che non si tratti di nazioni piccole come la Svizzera o come per esempio
l’Islanda o altre ancora di analoghe dimensioni. L’unica occasione di
democrazia diretta per noi restano i “referendum popolari” purtroppo soltanto –abrogativi- ,con la
speranza che un giorno si possano introdurre anche quelli propositivi .
L’idea del
movimento 5 stelle , e dei suoi propositori è quella di sostituire l’Agorà
reale ,con una piazza virtuale tecnologica come quella offerta dal Web . In
questo luogo non è necessario essere fisicamente presenti in un luogo fisico
comune, ma occorre soltanto un PC collegato alla rete , scambiarsi
informazioni , dialogare , e nel caso votare e decidere le leggi da approvare. Detto
così sembrerebbe perfetto ,e da un punto di vista teorico lo è. Ma c’è sempre
un ma…. Attualmente nessuno sa come possa realmente funzionare, in che modo si
possa costituire un’eventuale esecutivo , e in che modo fare votare tutti gli
iscritti del movimento in modo democratico e non soggetto a manipolazioni estranee. C’è anche da notare che un soggetto
politico che vorrebbe essere a democrazia diretta si dovrà inevitabilmente scontrare
come del resto sta già avvenendo con i partiti tradizionali, che caparbiamente vorranno
non perdere il monopolio della titolarità della rappresentanza politica, che
per loro significa anche detenere ancora il potere esecutivo . Essi continueranno a sostenere che la capacità
della politica espressa attraverso la rappresentanza e la mediazione
partitica è di gran lunga superiore a
quella a forma “diretta” . Inoltre il loro boicottaggio sarà feroce ,in
quanto saranno prigionieri della paura che questo progetto in qualche modo
possa funzionare , rendendo superflua la loro futura presenza. Infatti stiamo
già assistendo ad un linciaggio mediatico per ogni cosa che questo movimento
fa, dice o non dice o non fa .
Ci sono poi
problemi organizzativi ; moltissimi cittadini alle ultime elezioni hanno votato
il movimento 5S ,senza avere conoscenza della sua effettiva natura. Molti di
loro non conoscono il Web ,e spesso non sanno neppure maneggiare un PC ,ma
sull’onda di una crescente insofferenza verso la politica dei partiti
tradizionali ,hanno dato il loro voto al M5S, pensando comunque che si
trattasse di una forma partitica tradizionale. Non è ancora chiaro coma possa
il M5S includere e consentire a questi cittadini (e sono molti di più di quanto
si creda) di partecipare e di venire coinvolti nei lavori del M5S, e
soprattutto di essere informati sulla effettiva natura del movimento. C’è poi
il problema di chi lo debba rappresentare , o come dice attualmente B. Grillo e
Casaleggio , esserne il portavoce . Attualmente B. Grillo con le sue grandiose
capacità di mattatore e con il proprio
Blog ,è riuscito a farlo diventare il primo partito dell’attuale quadro
politico Italiano, suscitando in Europa e anche oltre ammirazione e forme di
emulazione . Ma cosa succederà in
futuro? Bisognerà aspettarsi di avere contro nemici ferocissimi, che non
vorranno perdere i privilegi dovuti all’intermediazione politica, inoltre i
poteri economici che ormai possono impunemente manipolare le nostre democrazie,
vorranno continuare a trattare con partiti politici facilmente addomesticabili,
anziché orde di cittadini che si rappresentano da sé .
Per
concludere questo mio lungo pezzo, voglio sperare che per questa via potremmo
riconquistare la nostra sovranità popolare perduta, le trappole e le insidie
sono tantissime, e non so se il M5S sarà capace di evitarle tutte, questo sarà
la storia a dircelo, rimane il fatto che attualmente questa resta l’unica
speranza che abbiamo prima di finire sotto le grinfie di regimi totalitari.
Inoltre bisognerà vedere se la crisi sistemica economica e politica in atto
continuerà ad avvitarsi su se stessa o se l’attuale classe politica saprà
trovare delle soluzioni . Il momento storico che stiamo vivendo è aperto , ricco di incognite ma anche di possibilità . La società occidentale ha comunque
ampie competenze e risorse umane per
trovare nuove soluzioni all’attuale momento , e quindi dobbiamo continuare a
tenere il passo e armarci con una vera informazione per tentare una nuova
evoluzione storica ed umana, evitando il più possibile le trappole della
violenza fine a se stessa.
Antonino
Costa.
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