mercoledì 8 maggio 2013

Civiltà ,proprietà dei beni e del denaro, regimi politici.



Civiltà ,proprietà dei beni e del denaro, regimi politici.

Le elezioni sono state infine celebrate, il risultato ha spiazzato molti dei politici tradizionali, in particolar modo quelli del centro sinistra, che sono rimasti attoniti di fronte ai risultati. Erano convinti che gli elettori Italiani si sarebbero rassegnati e si sarebbero arresi completamente alla loro triste visione del nostro comune destino. Sono rimasto sorpreso io stesso del risultato del M5S ,che non immaginavo così ampio ,ma evidentemente gli Italiani hanno preferito un salto in una situazione nuova piuttosto che continuare a mantenere una situazione di sicuro declino economico e sociale. Ma andiamo con ordine.
Parliamo ancora di crisi e delle sue cause.
All’inizio era rivoluzione industriale, tutti si davano da fare come pazzi per fare crescere la produzione di beni e servizi, redditi individuali e collettivi, e con l’aumento del benessere anche i diritti civili e individuali. Ovviamente tutto questo non è avvenuto in modo lineare, anzi ogni passo compiuto dal popolo o meglio dalle classi medie e medio basse è stato accompagnato da lotte e duri sacrifici. Dopo la seconda guerra mondiale l’occidente pago di distruzioni e........
immani sofferenze sembrava imboccare il sentiero della pace e del benessere diffuso. Sembrava che l’atavico vizio umano di sfruttare i propri simili per brama e arricchimento personale parassitario, attraverso la pratica della sopraffazione e dell’intimidazione si fosse sopito .  Dico sembrava……Ma le formichine cosa stavano facendo nella realtà?? Ai popoli europei, e ancora di più a quelli del nord America, sembrò naturale seguire i mantra capitalisti addolciti dall’idea che tutti potessero aspirare ad un giusto benessere. Così dietro il pensiero che soltanto il  perseguimento del profitto personale fosse la giusta e moralmente corretta pratica che poteva dare il vero senso all’esistenza, e contemporaneamente creare benessere diffuso, ci si è buttati a capofitto a produrre ricchezza capitalista alimentata da un robusto consumismo , creando inoltre una buona dose di risparmio finanziario (sotto forma di denaro e di beni) . Ecco il punto! Il risparmio finanziario ,che in un primo momento ha alimentato un virtuoso circuito capitalista dell’economia reale occidentale , venendo reinvestito nel ciclo produttivo dello stesso paese che lo generava ,per poi , liberatosi dai vincoli morali e fiduciari da chi quel capitale aveva prodotto, incominciare a comportarsi in modo del tutto autonomo . Il denaro dopo gli anni ottanta del secolo scorso ha incominciato a danneggiare la società da cui dipendeva e a cui era legato, finendo per circolare senza alcun legame e vincolo da coloro che lo possedevano . Una volta eliminate tutte le leggi che tutelavano il risparmio ,e con la complicità della tecnologia che rende possibile spostare capitali da una parte del mondo ad un'altra con un semplice click de mouse di un PC ,questo si è reso autonomo dai suoi legittimi proprietari ,e disponibile per essere usato discrezionalmente da banchieri e finanzieri di ogni tipo. Ma cosa è successo in concreto?
Una Storia di inciviltà  “il banchiere” .
Immaginiamo per semplicità che il sig, Rossi abbia avuto la fortuna già dagli anni 80, di poter disporre di una banca propria, che di fatto è una società con tanto di capitale versato, e che si occupa di gestire e tenere in deposito beni altrui , soprattutto denaro di correntisti e di risparmiatori. In pratica è un intermediario di beni non suoi , che a lui sono affidati con  il preciso compito  di garantirne la custodia e la disponibilità del depositante. Immaginiamo che per un certo numero di  anni le cose   siano andate in modo normale  ,e cioè che lui si sia limitato a gestire quelle risorse affidatogli dai depositanti in modo virtuoso, abbia fatto circolare la liquidità investendola in economia reale, piccola e media industria agricoltura e prestiti ai cittadini per comprare casa. La gestione virtuosa significa che la sua banca era sempre in grado di garantire con capitale proprio qualsiasi sofferenza si fosse verificata, e che i prestiti erano fatti in maniera oculata, verificandone sempre la congruità e la solvibilità da parte del debitore. In particolare il denaro dei depositanti veniva fatto circolare nella nazione stessa che lo aveva creato, alimentando così una economia sana e in crescita. Le banche che facevano grandi investimenti, dette anche banche d’affari erano separate da quelle che facevano raccolta depositi, ossia le banche commerciali. In questo modo i risparmiatori non venivano esposti ai grandi rischi che queste banche dovevano giocoforza accollarsi. Grosso modo a cavallo tra 1980 e il 1990 ,avvenne una grande trasformazione nel sistema finanziario e bancario occidentale, a un certo punto uno ad uno  furono tolti tutti i freni  che fino a quel momento il sistema finanziario aveva avuto, e che corrispondeva ad un comportamento responsabile del sistema stesso. Furono gli anni in cui si cominciò da noi ad introdurre termini come “transazioni di borsa “ fondi comuni di investimento , fondi pensione e fondi sovrani e si cominciò anche a conoscere le prime esplosioni delle bolle finanziarie in borsa . In quegli anni il sistema bancario occidentale gonfio di risparmi dei depositanti  decise che era arrivato il momento di fare transitare quella liquidità di fatto in quel momento ancora di proprietà delle nazioni  , nelle mani e nella piena disponibilità del sistema finanziario bancario. E come è potuta riuscire  questa impresa ardita? Non è stato semplice ,ma il gioco valeva la candela eccome! Intanto le banche che custodivano  le risorse dei cittadini, ne avevano la completa disponibilità  in quanto i denari erano già depositati nei loro forzieri, e quindi bisognava creare un sistema legale bancario che allontanasse da se stesso la reale responsabilità di quella custodia. Vennero creati e resi operativi dal BRI , la banca dei regolamenti interbancari con sede a Basilea (che casualità!) , regole nuove ,che avrebbero consentivano alle banche di diventare i padroni reali della liquidità monetaria circolante, come la riunificazione legale fra banche di affari e banche commerciali di deposito, in questo modo dovunque un cittadino depositava i propri risparmi potevano essere  disponibili per qualsiasi operazione che il sistema bancario ritenesse di voler fare.  Venne inoltre reso possibile effettuare prestiti a leva finanziaria, cioè  poter impiegare molto più denaro di quanto il capitale proprio della banca potesse garantire. Per esempio in Europa se una banca possiede 8 attualmente può esporsi ancora fino a quota 100 (quindi per ulteriore 92 mil ) di quanto posseduto. Mettiamo che la banca possiede beni e garanzie reali per 8 milioni  di euro,  ebbene essa può esporsi per altri 92 milioni di euro. Questa pratica consente loro di creare denaro dal nulla , tanto il denaro e gli interessi vengono creati dai debitori con la restituzione delle le rate del credito, concessogli dalle banche in modo del tutto virtuale (moneta elettronica) ,ovviamente quando c’è una crisi economico finanziaria sono dolori! Come stiamo costatando attualmente. I bilanci delle banche vanno in sofferenza perché i creditori non sono più in grado di restituire puntualmente il credito ,finendo nei fatti per fallire.   Avendo fra le mani tutte le risorse finanziarie dei depositanti , avendo eliminato gran parte dei vincoli e delle regole che  rendevano responsabili le banche verso il sistema paese ,si sono spinti ancora oltre, si sono inventati una finanza da casinò  , con derivati, assicurazioni fantasma, CDO CDS, hedge fund ,fondi speculativi ,e tutte le porcherie finanziarie che la fantasia  suggerisce, tanto i soldi che vengono  rischiati  non sono i loro ,  e se va male  a rischiare sono soltanto i depositanti: E’ un bel gioco non c’è che dire, loro guadagnano a prescindere e senza accollarsi nessuna responsabilità , tanto quando e se le banche dovessero fallire saranno  poi come è avvenuto salvate con i solti dei contribuenti . Con  l’intermediazione finanziaria e bancaria affidata a terzi  a richinare sono  gli investitori ,che in alcuni casi perdono addirittura tutti  i loro sudati risparmi, mentre il management bancario e finanziario , festeggia a champagne, con i lauti guadagni fatti a spese dei depositanti , creditori e di tutto il sistema paese, che vengono tosati come pecore ,e impoveriti a dovere. E’ un gioco a somma zero dove a rimetterci sono soltanto i poveri gonzi che hanno dovuto  fidarsi ,costretti dal sistema stesso che non offre alternative all’uso delle banche. Nel frattempo veniva messa in moto la macchina della propaganda che doveva legittimare tutte queste pratiche assurde e spericolate, così come la crisi in essere  sta dimostrando . Una di queste propagande era la spinta “alla globalizzazione”  del sistema finanziario e del sistema economico . La giustificazione tutta ideologica e mistificatoria era che l’apertura totale alla libera circolazione dei capitali e delle merci avrebbe portato enormi benefici a tutti, senza frontiere e dazi doganali in difesa delle proprie economie nazionali il sistema mondiale sarebbe dovuto divenire più efficiente ( per il sistema finanziario si intende) ,mentre la libera concorrenza avrebbe portato le economie avanzate a essere ancora più competitive e ricche , beneficiando il larga parte esse stesse di questa apertura. Per convincerci della bontà di questo argomento furono create dal sistema capitalistico finanziario, importanti associazioni economico-culturali con a capo insigni professori di economia , i famosi Think-tank ,letteralmente serbatoi di pensiero, che ci dovevano come poi hanno fatto, illuminare circa i grandi vantaggi economici e sociali che sarebbero derivati dalla globalizzazione completamente aperta a cui dovevamo assoggettarci . Tutto questo serviva per nascondere una realtà completamente diversa e adesso provo a descriverla.
Mettiamo che il sig. Verdi  fosse un lavoratore di un’impresa di calzature, egli al pari di tutti i suoi colleghi ogni mese deposita lo stipendio nel sistema bancario appena descritto . Prelevato quello che gli serve per vivere, il restante rimane depositato ai fini (per lui) di creare una base di risparmio (perbacco siamo in una società capitalista!) .Ma cosa fa la banca con il risparmio di quel lavoratore? Come si può capire ,essendo nella disponibilità del sistema bancario può farne quello che gli pare, e siccome siamo in un regime finanziario globalizzato dove i capitali possono andare liberamente dove vogliono  , li  investe in una fabbrica di calzature in Cina, dove il costo del lavoro è molto più basso che in occidente, consentendo così maggiori profitti  . Inoltre fa confezionare le stesse calzature che produce il sig. Verdi, con lo scopo di importarle e rivenderle nella stessa nazione dove produce il sig. Verdi, ma ad un prezzo di molto inferiore a quello dell’azienda dove lavora il sig. Verdi, che è gravato di costi sistemici maggiori rispetto alla Cina. Siccome c’è la globalizzazione con le regole che si sono inventati i capitalisti finanziari e poi legalizzate dai vari GATT e WTO e la complicità dei governi occidentali in primis  l’UE e conseguentemente l’Italia, che hanno reso inesistenti i vecchi dazi statali  in grado di proteggerci dalla concorrenza estera, l’azienda del sig. Verdi dopo un po’ non riesce più a stare sul mercato, perché i costi in occidente non sono neanche paragonabili a quelli della Cina e di altri paesi similari , e quindi è costretta a chiudere ,o a delocalizzare (che per noi è la stessa cosa) . Il sig. verdi diventa un disoccupato! Ma la beffa è che è stato lui stesso anche se inconsapevolmente a essere complice della sua sventura.  Chi ha tratto godimento da questa operazione? E’ ovvio il banchiere finanziere capitalista, che trae enormi profitti facendo produrre altrove  a costi bassissimi  quelle calzature per poi rivendendola in occidente a costi inferiori , rispetto a quelli ottenibili con la produzione locale. Gli è concesso così  di fare enormi profitti, fruttando il differenziale paese, ma soprattutto sfruttando una manodopera a basso costo ,che si avvale anche di una tecnologia che automatizza gran parte del processo produttivo, rendendo ancora più profittevole questa pratica . In questo modo mette in concorrenza diretta i due paesi, dove in uno si fa produzione e nell’altro c’è il mercato di sbocco, ma soprattutto il sistema lavoro dei due paesi concorrenti. Be che volete che vi dica il risultato della grande convenienza di questa globalizzazione è sotto gli occhi di tutti. La gran massa dei cittadini  occidentali un tempo ricchi e benestanti si stanno rapidamente impoverendo , mentre pochi scaltri banchieri da intermediari di denaro altrui sono finiti in cima alla catena alimentare ,divenendo ricchissimi e potenti tanto da potersi impossessare delle nazioni stesse.       

La proprietà del denaro e dei beni .
Si dice che il ruolo della finanza nel sistema capitalista è quello di fungere da olio lubrificante del sistema economico, esattamente come l’olio è il lubrificante di un qualsiasi sistema meccanico, che senza la sua presenza nel volgere di breve tempo si grippa e si ferma. Il servizio che il sistema finanziario svolge nel nostro sistema è di vitale importanza ,l’economia capitalista ha bisogno che ci sia qualcuno che ricopra il  ruolo di fare circolare moneta in modo efficace e possibilmente anche trasparente. In un sistema paese in una moderna democrazia liberale è fondamentale capire a chi viene affidato questo delicatissimo compito. La capacità di fare circolare il denaro ,la stampa del denaro e la proprietà dello stesso sono di vitale importanza per la sopravvivenza delle democrazie ma direi di qualsiasi nazione e sotto qualsiasi regime.  Ecco questo è uno dei punti nevralgici della nostra attuale crisi sistemica , questa è oggi la madre dei problemi ,ed è fondamentale capire la sua incidenza sul nostro presente, ma anche sul futuro. Il soggetto naturale che dovrebbe svolgere questo servizio è naturalmente “lo stato “ stesso (è un servizio di monopolio inalienabile) il quale rappresenta gli interessi legittimi di tutti i cittadini ,e ancora di più se si tratta di uno stato a regime democratico. Sembrerebbe naturale pensare che la proprietà dei beni dovrebbe essere di chi li ha legittimamente prodotti con il sudore della propria fronte, e la proprietà del denaro circolante che  rappresenta l’unità di misura del valore che questi beni hanno dovrebbe appartenere alla totalità dei cittadini residenti in una nazione. I due problemi che ho appena citato possono essere distinti e successivamente accostati fino a formare un unico caso. La proprietà dei beni che i cittadini posseggono all’interno di una nazione e la loro corretta redistribuzione costituisce uno dei cardini fondanti di qualsiasi regime democratico ,e un requisito indispensabile per il corretto funzionamento delle democrazie e dipende dalle politiche adottate per favorirne la giusta redistribuzione, mentre la proprietà e la stampa del denaro dipende dal ruolo che lo stato assume in merito a questo problema.
Non è un mistero per nessuno che lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo abbia radici antiche ,e che all’interno delle società passate e presenti tale fenomeno sia sempre esistito, ma quando questa pratica diventa oppressiva e particolarmente iniqua  per una parte della società allora il tacito patto che esiste sempre tra i vari ordini e classi della società stessa inevitabilmente si rompe, e sfocia in rivolte da parte di chi viene oppresso e sfruttato ,fino a degenerare in vere e proprie rivoluzioni atte ad un cambiamento culturale e di civiltà stesso, e in particolare ad un cambiamento delle ragioni economiche e redistributive che quel patto fino ad allora aveva garantito. Fra i tanti episodi di rivoluzione che si possono menzionare uno è certamente la rivoluzione Francese di fine settecento , che portò ad un profondo cambiamento culturale in tutta Europa ,  in particolare sul ’idea che tutte le persone abbiano uguali diritti e pari dignità nel accedere ai beni di una società , e quindi nel poter partecipare attivamente e in modo vitale alla crescita della società stessa.  Il regolare svolgimento della vita economica di una nazione dovrebbe essere anche nell’interesse della classe dominante stessa, che in questo modo legittima il ruolo che ha assunto all’interno della collettività , con tutti i benefici che questo comporta. Ma si sa spesso l’avidità  la pigrizia e la corruzione e il pregiudizio finiscono per prevalere, e allora emergono prepotentemente i vizi di sempre ,e la tentazione di sfruttare il prossimo fino allo sfinimento si rimanifesta in modo altrettanto cinico.
Il sistema liberal capitalista  in cui viviamo e che nel bene e nel male ha portato l’umanità allo stato attuale ,ha apportato alcuni correttivi all’idea di sfruttamento consentendo comunque anche a coloro che venivano pesantemente sfruttati di beneficiare almeno in parte dei frutti del loro lavoro. Certo sempre in modo residuale rispetto ad una reale e corretta redistribuzione delle risorse , comunque sufficiente a creare quel mercato di sbocco di cui lo stesso capitalismo aveva bisogno per progredire ed espandersi .  In ogni caso il modello capitalista basato appunto sull’accumulo di capitale , e soprattutto sull’idea che a creare economia sia più un vizio dell’uomo che non una sua virtù e cioè “l’avidità” , ha come fondamento ancora lo sfruttamento dei pochi sui molti , e in parallelo lo sfruttamento intensivo delle risorse materiali del pianeta ,anche queste prossime ad esaurirsi e comunque non certamente sufficienti da consentire agli attuali 7,5 miliardi di persone che abitano il nostro pianeta, un consumo intensivo di tipo capitalista . Nel sistema capitalista  si creano le stesse distorsioni di sempre ,per un po’ le cose vanno abbastanza bene ,poi in seguito ad un grande accumulo di capitali e il conseguente scoppio delle relativa bolle economiche  finanziarie , alla classe dominante salta il coperchio  , e in barba agli ignari e moltissimi cittadini che quel capitale hanno contribuito ad accumulare, l’élite dominante finisce per volersene appropriare  , ed oggi, così come avvenne in un altro caso storico ben documentato “gli anni venti del secolo scorso “ tornano gli avidi intermediatori bancari a far man bassa di diritti beni e democrazia . Quello che voglio dire è che l’uomo fondamentalmente non è mai cambiato ,è sempre rimasto l’animale rapace e avido di sempre, e lo sfruttamento messo in atto attualmente nelle società occidentali avviene soltanto in modo più sofisticato  . Nel tempo gli squali si sono appropriati del sistema dell’informazione generalista  ufficiale , hanno fatto elaborare ai loro sodali universitari di “scienze economiche” le teorie appropriate alla legittimazione del furto che ne doveva seguire , e che poi hanno messo in atto per mezzo di una astuta e sofisticata truffa . Contemporaneamente si sono avvalsi di pochi e ben pagati complici , ma soprattutto di una grande pletora  di semplici ingenui e indottrinati idealisti , ma  ancora peggio di cialtroni  arroganti ed opportunisti   : i Politici .

L’Europa da sogno di unità e di pace a incubo e minaccia dei popoli Europei.
Il mio racconto vuole mettere in evidenza in particolare il ruolo delle “intermediazioni” nelle nostre vicende ,  ormai è un fatto oggettivo : non sono coloro che lavorano duramente che governano,  ma coloro che rivestono per vari motivi il ruolo di frapporsi e di intermediare i beni altrui. Non si spiegherebbe altrimenti il feroce accanimento fiscale contro coloro che lavorano duramente cercando di produrre beni e servizi ,mentre coloro che giocano con i soldi costruendo castelli di carta e arrecando danni colossali  all’ economia reale sono quasi esentati dal contribuire. Non si spiega altrimenti perché il sogno di una Europa libera e democratica concepita come libera unione di popoli sia oggi in mano ad un gruppo di tecnocrati servi  di banche ed istituzioni capital-finanziarie  . Attualmente quel ruolo centrale del parlamento Europeo è stato esautorato , più che una voce autorevole è diventato per i cittadini un cospicuo capitolo di spesa per le loro tasche . Così come non si spiega altrimenti che le istituzioni Europee ,la BCE , e il governo comunitario ,da istituzioni democratiche che avrebbero dovuto aiutare i paesi che sono finiti in difficoltà a causa di questa crisi, siano divenute una minaccia e la causa di maggiore fonte di crisi e disastri economici (vedi Grecia) , minacciando anche  la sopravvivenza delle democrazie  Europee e della stessa comunità Europea.
Anche il ruolo della politica è essenzialmente quello di intermediazione , ed è un ruolo nobile se compiuto correttamente , perché si assume la responsabilità di condurre e di governare l’intera collettività nel interesse generale, in particolare nella tutela degli interessi dei più deboli e indifesi . Attualmente in questa Europa con questo Euro ,la politica è stata totalmente asservita ai capricci dell’euro gruppo, ed è divenuta fedele servitrice degli interessi della grande finanza. La  sovranità nazionale è stata confiscata senza l’assenso dei cittadini, e i popoli Europei sono continuamente schiacciati da minacce e provvedimenti restrittivi di tipo finanziario, e badate bene non siamo in presenza di pestilenze  carestie o di cataclismi naturali, ma di una crisi artificiale ,basata sugli enormi squilibri finanziari creati dalle élite capitaliste mondiali , le quali pur in numero enormemente inferiore rispetto all’altra popolazione mondiale ,hanno confiscato e privatizzato la stragrande maggioranza delle risorse materiali esistenti, risorse che sono state prodotte con la fatica dei primi .
La politica e i politici che hanno permesso il compiersi di questo misfatto  sono finiti in una crisi irreversibile di fiducia ,gli elettori cittadini si stanno rendendo conto di trovarsi di fronte a degli incapaci ,se non addirittura a dei veri e propri servitori di interessi particolari e privati. Quello che stiamo vivendo in Europa del sud è un vero incubo: immiserimento repentino di intere fasce di popolazione ,caduta verticale dei redditi di chi lavora, livello dei prezzi alti e alto costo del denaro, folle tassazione dei redditi da lavoro e sulle imprese ad economia reale, mentre le rendite finanziarie e speculative sono quasi prive di tassazione, abolizione di diritti faticosamente conquistati nei secoli scorsi, perdita di fiducia nel sistema , scollamento sociale, rivolte ,tracollo e profondo stato di confusione di molte democrazie . La vecchia dicotomia destra sinistra ormai è soltanto un ricordo dei tempi passati, adesso la nuova frontiera che si è aperta è fra Europeisti dogmatici ed Euroscettici . Coloro che sostengono a spada tratta il ruolo dell’Euro e coloro che cominciano ad essere fermamente convinti che l’unica soluzione per la sopravvivenza e l’indipendenza nazionale sia il suo repentino abbandono . Ci sono anche quelli che pensano a trattative con le istituzioni Europee ,per un ammorbidimento delle politiche recessive , ma dubito che costoro possano avere successo . L’unica cosa che potrebbe ridare fiato alle economie del sud Europa è quella di abbandonare l’area Euro e di ritornare alle proprie divise nazionali sotto l’egida delle rispettive banche centrali nazionalizzate. E’ vero questo comporterà in un primo tempo alcune pesanti difficoltà, come svalutazioni della propria valuta, ma contemporaneamente comporterà anche che ci si possa nuovamente incamminare su un sentiero di crescita e soprattutto di controllo delle proprie finanze da parte dei cittadini dei rispettivi paesi. L’altra soluzione che al momento non mi pare praticabile è quella che un gruppo di paesi magari con in capo l’Italia batta i pugni alla commissione  Europea e trovi il modo di cambiare le regole finanziarie e monetariste di questa Europa . Una vera integrazione Europea è quella che ho già descritto nel mio precedente articolo “Morire per l’Euro” ,e si tratta di una cosa diversa dall’attuale  adozione esclusiva  di unione monetaria e commerciale ,con tanto di vincoli capestro per i paesi che si trovano in difficoltà. Oggi i nostri politici devono svegliarsi e chiedersi se intendono salvare il proprio paese dal fallimento  economico-finanziario e sociale e la propria democrazia o favorire la moneta unica(L’Euro) che in ogni caso prima o poi salterà da sola e nonostante i sacrifici fatti per sostenerla.

L’impasse delle politiche attuali e nuove forma di democrazia.

Quello che adesso comincia ad apparire chiaro a molti (purtroppo non a tutti) è che la politica tradizionale fatta attraverso i partiti ,o meglio intermediata dai partiti tradizionali non è più capace di dare risposte politiche sodisfacenti, anzi è diventata essa stessa parte del problema e concausa in questa crisi finanziaria. Va per altro ricordato che una delle cause di questa crisi di democrazia è dovuta alla travolgente passione di tutti i partiti  per la dottrina Neo-liberale così ben sintetizzata nel manifesto politico economico di Von Hayek   della scuola economica Austriaca, poi ripresa e diffusa con prodigiosa abilità da quella di Chicago,  in particolare dal suo discepolo più conosciuto; Milton Friedman . Gli anni ottanta del secolo scorso hanno visto la progressiva diffusione di questa dottrina politico-economico , che ha trovato i suoi più fervidi estimatori nella Sig. Teachers ,e nell’allora presidente degli U.S.A. Donald Reagan . La diffusione di questo credo è diventato tanto capillare da essere ormai considerato “pensiero politico ed economico unico” , il quale condiziona  tutta l’azione politica dei partiti odierni, compresi  quelli di sinistra, che abbandonati i valori tipici che contraddistinguevano la visione della società fino a quel momento , hanno introitato questo credo fino ad annacquare i loro valori di riferimento, diventando oggi quello che  vediamo : Un pessimo vino di una pessima annata , talmente annacquato che ormai non si distingue più il vino dall’acqua. Una traccia di queste trasformazioni le vediamo in tutta la sinistra Europea , fin anche in quella Americana . Il  progressismo è divenuto conservatorismo di sinistra , e anziché migliorare le prospettive sociali , si è posto come blocco politico per arrestare le aspirazioni delle classi meno ambienti che sono poi la maggioranza della popolazione, peggiorandone di fatto tutte le prospettive e i parametri economici che avevano così faticosamente raggiunto.  Bill Clinton per esempio  fu fautore della  eliminazione di alcuni dei più importanti freni della finanza Americana e mondiale . Mentre in Europa dopo il ciclone neo-liberale della signora Teachers e i disastri messi in atto dalle sue politiche ,il suo successore Laburista (la sinistra Inglese) Tony Blair  anziché porre rimedio alle politiche anti sociali della Teachers , ipotizzò la cosi detta “Terza Via” ,cioè un socialismo liberale e complice con la visione neo liberale. In questa veste naturalmente non eliminò nessuna delle storture che avrebbero portato il sistema alla crisi attuale , e che avevano introdotto i Conservatori Neo-liberali . Con questa visione annacquata  il riformismo di sinistra  non è più stato in grado di arginare la visione tutta ideologica del neo-liberalismo capitalista economico, in quanto la visione politica diviene coincidente con le finalità capitaliste delle stesse destre. Non esiste più una reale opposizione nei rispettivi parlamenti nazionali ,  che così non sono più capaci di porre rimedio ai disastri dell’attuale capitalismo finanziario , soprattutto quando le sinistre si trovano a governare, in quanto ormai le prassi liberiste sono parte integrante del loro stesso patrimonio genetico .  Ed ecco che progressivamente si sta distruggendo l’impostazione di quel capitalismo sociale redistributivo del primo dopoguerra ,che aveva consentito lo sviluppo delle democrazie occidentali ,e l’allargamento del benessere economico a tutti i ceti della società. Il manifesto neo-liberale chiede ai governi di divenire semplici osservatori e comparse delle dinamiche economiche della società ,di fare soltanto da poliziotto controllore di poche disposizioni in materia di libertà personale  per poi porsi soltanto a guardia delle  proprietà che debbono avere strettamente natura privatistica, compreso quei beni e servizi pubblici che per loro natura sono inalienabili, perché monopoli naturali  . Stiamo assistendo ormai da un ventennio alla progressiva privatizzazione di tutto ciò che era “bene pubblico” ,in favore di una esigua cerchia di capitalisti finanziari ,che di fatto stanno privatizzando gli stati . Nel capitalismo odierno reale, quello che attualmente stiamo sperimentando e vivendo, individui molto ricchi , grandi aziende multinazionali e finanziari ,spesso confuse con il “ mercato” detengono un immenso potere politico che mina i principi stessi della democrazia . Questo è tanto più vero nell’elaborazione delle politiche di comunicazione , e in quelle economiche, tanto che i mass media ufficiali distorcono ormai quotidianamente la realtà in favore e per volere di quei poteri a cui accennavo. Arriviamo così alla nostra attualità politica, sia   Italiana sia Europea ,dove ormai regna una profonda confusione e smarrimento nelle forze politiche tradizionali ,espresse dai partiti che si caratterizzavano in destra e sinistra. L’impotenza che  caratterizza la loro azione politica è nell’evidenza del nostro quotidiano,  si avverte in modo palpabile la loro incapacità di risolvere i nuovi problemi che stanno affliggendo le nostre attuali società. Ma la cosa che comincia ad essere evidente è la stretta somiglianza di destra e sinistra nell’agire politico, se le parole differiscono i fatti vanno nella stessa direzione . In Italia per esempio con l’avvento del governo guidato da M. Monti abbiamo assistito alla condivisione delle forze politiche in parlamento di tutti quei provvedimenti di politica economica ,che di fatto stanno sprofondando il paese nell’agone economico  . E dopo le recenti elezioni stiamo assistendo alla incapacità di formare un governo in grado di risolvere quei problemi economici che loro stessi hanno contribuito a creare.
A questo punto è importante mettere alcuni paletti alla nostra discussione, la crisi economica in vigore e che ricordiamolo investe tutto l’occidente ,o meglio quel mondo ex ricco e prospero che per avidità sta distruggendo le proprie economie e mettendo in seria crisi le proprie democrazie,   è essenzialmente una crisi “ Politica “ . E’ grazie alle politiche economiche sbagliate che ci troviamo in questo pantano, è grazie alla rinuncia della politica ad occuparsi ed a regolamentare correttamente il sistema finanziario e bancario, che è stato possibile il sopravvento  sulla economia reale da parte della finanza, è grazie alle visioni politiche ed economiche dogmatiche ,fatte proprie  dai partiti tradizionali ,che si è potuto costruire questo pasticcio chiamato “Euro” ,è grazie al vuoto di potere lasciato dalla politica che i gruppi bancari e finanziari hanno potuto riempirlo  impossessandosi del potere politico ed economico , sostituendosi direttamente ai governi delle nazioni ,  in modo diretto, e più spesso in modo occulto.  
I regimi politici.
Ad ogni epoca storica ed ad ogni civiltà il suo regime politico appropriato. Ciò nonostante fra tutti i modi possibili per governare una nazione o meglio un popolo ,l’unico che consente la partecipazione di tutti i cittadini è quello “Democratico” con suffragio universale , dove uno vale uno . Detto questo però vanno fatte alcune considerazioni: Tecnicamente i regimi politici che hanno consentito il maggior benessere alle società  moderne sono quelli democratici liberali di stampo occidentale, e  tranne qualche piccolo esempio marginale sono tutti caratterizzati da essere regimi democratici a democrazia rappresentativa . La democrazia rappresentativa è essenzialmente indiretta ,manda nei parlamenti e negli esecutivi una rappresentanza eletta del popolo , che governano in relazione al consenso ricevuto dalle società che le esprimono. Ecco il punto, attualmente la crisi politica in atto investe proprio questa forma di democrazia, che ha largamente tradito le istanze della popolazione, e si è impantanata nell’inconcludenza e nella vuota retorica , fino a farsi scavalcare dai poteri finanziari e bancari . Attualmente assistiamo allo smarrimento dei partiti tradizionali, che continuano a giocare con le vecchie logiche ideologiche, sintetizzate da destra e sinistra, sostanzialmente uguali, e nei fatti incapaci di risolvere i problemi dei rispettivi paesi . Attualmente i paesi facenti parte dell’UE e che adottano l’Euro , hanno le rispettive popolazioni di fascia media e medio bassa sottoposti a una costante minaccia economica e democratica da parte di quelle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarle.
La ricerca di nuove forme di democrazia.
Da questa crisi primo o poi bisognerà uscirne ,  nessuno conosce la data quando questo avverrà , ma se le crisi hanno qualcosa di positivo sta soltanto nel fatto che costringono la società ad azioni di cambiamento . Siamo costretti nostro malgrado e nonostante le nostre ben radicate pigrizie ad adoperarci per cercare nuove soluzioni . Nel secolo scorso di fronte ad una crisi sistemica simile, le soluzioni vennero cercate nell’istaurazione di brutali regimi totalitari , che portarono a disastri ancora peggiori dei mali da cui si voleva guarire.  Bisogna ricordare a tutti  che non esiste nessun regime politico e di governo di stampo dirigista-dittatoriale per quanto moderato e liberale che sia , della peggiore democrazia . Questa è l’unica forma di governo che permette  a tutti di partecipare attivamente al disegno politico  sociale ed economico del proprio paese ,ed è l’unica forma che comunque consente di mantenere la pace fra i vari popoli (anche se non in senso assoluto) . La domanda alla quale dobbiamo rispondere è quale soluzione ricercare per dare risposta a quello che sta succedendo nel nostro presente?
Le varie forme di democrazia esistenti e possibili sono essenzialmente tre ,e cioè : Democrazia rappresentativa, Democrazia diretta, e regimi democratici semi diretti o semi rappresentativi. Tralasciando quest’ultima per semplicità di discussione , volevo concentrarmi su quelle rappresentative e quelle a regime diretto .
Premesso che la forma democratica rappresentativa è stata ed è tuttora un’ottima forma di democrazia se e quando riesce a governare e condurre la società verso il progresso e la giustizia in primis quella sociale , e qualora non debordi come sta avvenendo adesso in una vera e propria sindrome dissociativa ,dove da una parte ci sono il paese reale con i suoi problemi che devono trovare una sintesi nell’offerta politica, e da un’altra  parte ci sono questi partiti compreso quelli europei che si sono allontanati da quello che sono i bisogni reali e le complessità delle loro stesse società, che pretenderebbero ancora di rappresentare . L’Italia è attualmente l’emblema stesso di questa dissociazione , dove esistono partiti che continuano a difendere soltanto i loro stessi privilegi , ma che di fatto ormai costituiscono una vera e propria casta , a cui il paese reale sembra soltanto un brutto film visto al cinema.  Le ultime vicende nostrane danno  una dimostrazione di quanto affermato ; dopo la caduta del governo presieduto da S. Berlusconi ,e che inizialmente poteva vantare la più solida maggioranza mai vista ,il sistema politico ha iniziato in modo lampante una parabola discendente che ancora adesso non si riesce a fermare. Il governo di M. Monti fortemente voluto dal nostro ancora attuale presidente G. Napolitano e succeduto a quello di S. B. nell’autunno del 2011 ,sull’onda dello Spread impazzito e  degli ordini dei mercati e del governo (mai eletto da nessuno) Europeo, non ha fatto altro che mettere la rotta del paese verso una decisa deriva economica e sociale . La legittimazione di queste misure fatti di prelievi fiscali e di tagli fortemente iniqui per la classe lavoratrice e per quella media in genere , è quella che avrebbero salvato il paese da non so quale disastro economico incombente, mentre il risultato è sotto gli occhi di tutti: Recessione e disoccupazione galoppante, aumento del debito pubblico, entrate fiscali in forte calo, e prospettive di una continua fase depressiva per il paese intero , comprese per quelle parti del nord che credevano di essere esenti dagli effetti della crisi economica. Oggi la politica di sinistra  rappresentata  dal partito Democratico , è totalmente in uno stato di confusione , e le ultime vicende dell’elezione del capo dello stato e del tentativo di formare un governo lo dimostrano palesemente ,mentre quella di destra pur avendo corretto la rotta in campagna elettorale sui provvedimenti da prendere in un eventuale governo, e che quindi ha dato l’impressione di essere divenuta euroscettica, ha una classe dirigente totalmente non credibile. A dire il vero anche quella di sinistra ormai appare appannata e logorata dalla accettazione passiva di quelle politiche assurde imposte dall’esterno, e fortemente sostenute dalla Germania . Questa ha tutto l’interesse ad affossare i paesi dell’Europa del sud per i propri calcoli di convenienza economica, in primis per recuperare le quote di debito pubblico posseduto dalle loro  banche e che appartengono in gran parte a questi paesi. In ogni caso destra e sinistra e centro tutti quanti allegramente ,infischiandosene del grido di dolore che arrivava dal paese reale ,hanno votato e sostenuto a colpi di fiducia questi provvedimenti , in particolare il “ Fiscal Compact” , che ci costringerà per i prossimi venti anni a continue politiche recessive e di austerità.  Se ragioniamo sui fattori reali che condizionano le nostre vite, questa crisi sistemica politica può sembrare illogica  collegando gli effetti alle cause , liberandoci delle nostre gabbie ideologiche e dei pregiudizi nonché delle nostre ignoranze . Così come sembra illogico il formarsi di un governo che veda ancora gli stessi attori che hanno causato la crisi a presiederlo, meno illogico mi sembra quale possa essere il finale. Coloro che hanno mandato il paese in recessione dovrebbero porvi rimedio? Vedremo, anche se dubito fortemente che possano riuscirvi,  soprattutto senza fare l’unica cosa possibile per uscire dal pantano, e cioè quella di recarsi  dalla U.E.  e chiedere una profonda revisione dei trattati Europei , soprattutto di quella parte assurda che riguarda i  parametri di Maastricht . Se l’Europa non dovesse accettare di rivedere gli accordi (in particolare la Germania ,ormai unica vera nazione mantra di questa unione Europea)  allora bisognerà domandarsi cosa sia più importante per gli interessi dell’ Italia , sacrificarsi fino al suicidio economico per salvare momentaneamente l’Euro(come fa attualmente la Grecia) o chiedere con forza e decisione di abbandonare la moneta unica , pur rimanendo nell’area dell’U.E ?? Questa è l’unica cosa che ci potrebbe concedere ossigeno e tornare a respirare . Ma sapranno fare questa mossa gli attuali politici?  Dubito…Ma vedremo…
Il movimento 5 stelle e l’esperimento della democrazia diretta.
Termino questa mia riflessione parlando  su quello che è stata l’ unica  vera novità delle elezioni 2013 ,e cioè l’affermazione a sorpresa del Movimento cinque stelle.  Prima di dire quello che questo movimento dovrebbe fare politicamente , è necessario chiarire cosa vorrebbe essere nella realtà e nelle intenzioni dei suoi ideatori : Beppe Grillo , e Casaleggio .
Il contratto sociale
"La sovranità non può essere rappresentata, per la stessa ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e la volontà non si rappresenta: o è quella stessa, o è un'altra; non c'è via di mezzo." Jean-Jacques Rousseau - Contratto sociale, 1762
La nascita della prima democrazia viene fatta risalire all’antica Grecia , e precisamente alla riforma di Clistene nel 508 A.C. ad Atene. Da quella vicenda ,nacque quello che è oggi la civiltà occidentale.  Da quella lontana esperienza si ebbe lo sviluppo del “classicismo Greco” . E’ per via dei vari pensatori cresciuti all’ombra di quella esperienza che noi oggi possiamo affermare di essere quello che siamo in termini di sviluppo economico sociale e civile. Tralasciando tutte le vicissitudini storiche accadute a quel tempo , a me interessa enfatizzare quella parte di esperienza del passato dove si cercò di governare la collettività attraverso l’esperienza della “Democrazia diretta” .  Ci fu un momento storico  nell’allora Atene dove i cittadini ( non tutti ,erano esclusi gli schiavi e le donne)  si radunavano nell’ Agorà (piazza) sulla collina del Pnice. In quella sede  potevano esserci presenti fino anche 6000 persone. La cosa sorprendente era che non c’erano partiti o fazioni a rappresentare i cittadini ,ma erano loro stessi a rappresentarsi. In quel improvvisato parlamento venivano decise le leggi,   poi  votate dai partecipanti , e rese esecutive. In questo modo veniva governata la città di Atene e i territori circostanti.  Va detto che si trattava di un territorio circoscritto, dove le persone si conoscevano e avevano interessi comuni  ben delineati. La cosa importante da sottolineare è che quel tentativo fu una grande esperienza di civiltà e di crescita democratica il cui fulgido esempio è rimasto come vera pietra miliare nella storia umana.
Tornando ai giorni nostri ,bisogna tener conto che le democrazie dirette cioè non mediate da nessuno, dove uno vale uno, e partecipa direttamente alla cosa pubblica sono difficilmente praticabili. Non esistono piazze così grandi da consentire il raduno di tutti i cittadini, inoltre le difficoltà logistiche e pratiche nonché economiche sono tali che anche volendo non sarebbe possibile praticare forme di democrazia diretta con la partecipazione di tutti i cittadini di una nazione, a meno che non si tratti di nazioni piccole come la Svizzera o come per esempio l’Islanda o altre ancora di analoghe dimensioni. L’unica occasione di democrazia diretta per noi restano i “referendum popolari”  purtroppo soltanto –abrogativi- ,con la speranza che un giorno si possano introdurre anche quelli propositivi .
L’idea del movimento 5 stelle , e dei suoi propositori è quella di sostituire l’Agorà reale ,con una piazza virtuale  tecnologica come quella offerta dal Web . In questo luogo non è necessario essere fisicamente presenti in un luogo fisico comune, ma occorre soltanto un PC collegato alla rete ,  scambiarsi  informazioni , dialogare , e nel caso  votare e decidere le leggi da approvare. Detto così sembrerebbe perfetto ,e da un punto di vista teorico lo è. Ma c’è sempre un ma…. Attualmente nessuno sa come possa realmente funzionare, in che modo si possa costituire un’eventuale esecutivo , e in che modo fare votare tutti gli iscritti del movimento in modo democratico e non soggetto a manipolazioni  estranee. C’è anche da notare che un soggetto politico che vorrebbe essere a democrazia diretta si dovrà inevitabilmente scontrare come del resto sta già avvenendo con i partiti tradizionali, che caparbiamente vorranno non perdere il monopolio della titolarità della rappresentanza politica, che per loro significa anche detenere ancora il potere esecutivo . Essi  continueranno a sostenere che la capacità della politica espressa attraverso la rappresentanza e la mediazione partitica  è di gran lunga superiore a quella a forma “diretta”  .  Inoltre il loro boicottaggio sarà feroce ,in quanto saranno prigionieri della paura che questo progetto in qualche modo possa funzionare , rendendo superflua la loro futura presenza. Infatti stiamo già assistendo ad un linciaggio mediatico per ogni cosa che questo movimento fa, dice o non dice o non fa .
Ci sono poi problemi organizzativi ; moltissimi cittadini alle ultime elezioni hanno votato il movimento 5S ,senza avere conoscenza della sua effettiva natura. Molti di loro non conoscono il Web ,e spesso non sanno neppure maneggiare un PC ,ma sull’onda di una crescente insofferenza verso la politica dei partiti tradizionali ,hanno dato il loro voto al M5S, pensando comunque che si trattasse di una forma partitica tradizionale. Non è ancora chiaro coma possa il M5S includere e consentire a questi cittadini (e sono molti di più di quanto si creda) di partecipare e di venire coinvolti nei lavori del M5S, e soprattutto di essere informati sulla effettiva natura del movimento. C’è poi il problema di chi lo debba rappresentare , o come dice attualmente B. Grillo e Casaleggio , esserne il portavoce . Attualmente B. Grillo con le sue grandiose capacità di mattatore e con  il proprio Blog ,è riuscito a farlo diventare il primo partito dell’attuale quadro politico Italiano, suscitando in Europa e anche oltre ammirazione e forme di emulazione .  Ma cosa succederà in futuro? Bisognerà aspettarsi di avere contro nemici ferocissimi, che non vorranno perdere i privilegi dovuti all’intermediazione politica, inoltre i poteri economici che ormai possono impunemente manipolare le nostre democrazie, vorranno continuare a trattare con partiti politici facilmente addomesticabili, anziché orde di cittadini che si rappresentano da sé .
Per concludere questo mio lungo pezzo, voglio sperare che per questa via potremmo riconquistare la nostra sovranità popolare perduta, le trappole e le insidie sono tantissime, e non so se il M5S sarà capace di evitarle tutte, questo sarà la storia a dircelo, rimane il fatto che attualmente questa resta l’unica speranza che abbiamo prima di finire sotto le grinfie di regimi totalitari. Inoltre bisognerà vedere se la crisi sistemica economica e politica in atto continuerà ad avvitarsi su se stessa o se l’attuale classe politica saprà trovare delle soluzioni . Il momento storico che stiamo vivendo è  aperto , ricco di incognite ma anche  di possibilità . La società occidentale ha comunque  ampie competenze e risorse umane per trovare nuove soluzioni all’attuale momento , e quindi dobbiamo continuare a tenere il passo e armarci con una vera informazione per tentare una nuova evoluzione storica ed umana, evitando il più possibile le trappole della violenza fine a se stessa.



Antonino Costa.

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