L’anno scorso ho scritto un articolo
intitolato “Morire per l’Euro” , in cui asserivo che fossimo in presenza di un
fanatismo Europeo ,per cui la gran parte di noi era disposta a sacrificare il
proprio futuro e quello dei propri figli in nome e per conto del mantenimento
dell’Euro con tutte le gravose conseguenze che questo comporta. Dissi che per
quanto gli uomini si sforzino a piegare la realtà alla propria visone ,questa
alla fine vincerà comunque , e lo farà lasciandosi dietro di sé una scia di
distruzione economica e sociale ,che ci farà pentire amaramente di non avere
avuto il buon senso di esserci svegliati per tempo, e prendere l’unica decisione possibile :
rinegoziare completamente i vincoli oppure uscire da questa follia chiamata
“Moneta unica”.
Da allora la
crisi economica che ci attanaglia si è ulteriormente aggravata, perché la
medicina che ci viene somministrata chiamata “Austerità finanziaria” non fa
altro che uccidere il malato ,senza peraltro curarne la malattia. Adesso sto
notando che insieme al fanatismo Europeo ancora molto presente soprattutto
nella classe politica ex sinistroide, si affaccia un altro sentimento, dovuto
alla strisciante consapevolezza di essere in realtà “prigionieri dell’Euro” . Molti
cominciano a capire che abbiamo un cappio stretto al collo (altro che
prosperità economica), e mentre prima pensavano che la scelta di stare dentro
questa follia monetaria fosse consapevolmente voluta da tutti noi ,oggi ci
rendiamo conto che in realtà la stiamo subendo, e passivamente e volontariamente
stiamo aggravando la crisi in atto. E’ il caso di dire che siamo diventati
ostaggi e prigionieri di un’Europa che non assomiglia neanche un po’ a quella
che ci avevano prospettato.
La sindrome
di Stoccolma
E’ interessante citare a nostro proposito l’interessante caso della Sindrome di Stoccolma, tratta da un famoso episodio di cronaca del 23 agosto 1973 , dove tra rapitore ed ostaggi nacque un rapporto di complicità analogo a quello che è nato fra gli stati Europei del sud tenuti in ostaggio da altri stati Europei del nord (Per es. la Germania).
E’ interessante citare a nostro proposito l’interessante caso della Sindrome di Stoccolma, tratta da un famoso episodio di cronaca del 23 agosto 1973 , dove tra rapitore ed ostaggi nacque un rapporto di complicità analogo a quello che è nato fra gli stati Europei del sud tenuti in ostaggio da altri stati Europei del nord (Per es. la Germania).
Il 23 agosto
del 1973 Jan-Erik Olsson tentò di rapinare la filiale della Kreditbanken, nel
centro di Stoccolma, in Svezia. Le cose non andarono secondo i piani e Olsson
restò bloccato nel caveau della banca per cinque giorni, con un complice e
quattro ostaggi. I racconti degli ostaggi liberati e alcune leggende sui loro
rapporti con i due rapinatori portarono alla nascita dell’espressione “sindrome di Stoccolma“: una situazione
paradossale in cui la vittima di un rapimento finisce per solidarizzare
con il sequestratore.
Il termine “sindrome di Stoccolma” venne
utilizzato spesso in molti altri casi di cronaca per descrivere il rapporto di
complicità che a volte si creava tra ostaggi e rapitori. La sindrome di
Stoccolma è in genere descritta come una situazione
paradossale durante la quale gli ostaggi esprimono sentimenti positivi nei
confronti dei loro rapitori, trovandosi a dipendere completamente da loro:
trascurano il pericolo al quale sono sottoposti e scambiano la mancanza di
abusi da parte dei loro rapitori per atti di gentilezza. Secondo l’FBI in circa
il 30 per cento dei casi gli ostaggi sviluppano una qualche forma di sindrome
di Stoccolma.
La sindrome
di Stoccolma è in genere un legame a due direzioni: l’ostaggio sviluppa un
legame con i suoi rapitori e i rapitori sviluppano un legame con i propri
ostaggi. Nei documenti ufficiali, l’FBI scrive che i suoi negoziatori spesso
cercano di indurre nei rapitori una qualche forma di sindrome di Stoccolma per aumentare
le possibilità degli ostaggi di sopravvivere. Una delle tecniche utilizzate è
quella di chiedere al rapitore di riferire messaggi agli ostaggi.
In realtà la
sindrome di Stoccolma non è classificata in nessun manuale di psicologia
ed è stata nominata soltanto in un ridotto numero di studi scientifici. Gli
psicologi sono d’accordo sul fatto che la sindrome di Stoccolma rappresenta un
“caso particolare” di un fenomeno più ampio: i legami traumatici. Si tratta di
quei legami, spesso molto forti, che possono nascere tra due persone ( o
addirittura tra due o più stati ) quando una delle due gode di una posizione di
potere nei confronti dell’altra e, a intermittenza, la intimidisce, la picchia
o usa altri tipi di violenza nei suoi confronti.
Un po’ di buon senso.
Ho citato il
caso Stoccolma perché noto una terribile somiglianza con quel evento di cronaca
e la nostra situazione Europea ; oggi non siamo più parenti e amici in ambito
europeo ,ma alcuni paesi sono diventati
ostaggi nelle mani di altri ,noi per esempio preferiamo attaccarci a una fatua
illusione piuttosto che prendere atto di un fallimento clamoroso di questa
stramba Europa unita, e vediamo perché:
Cominciamo a
porci alcune fondamentali domande, innanzi tutto chiediamoci quale era il fine
di avere un’unica nazione Europea, visto che nei secoli passati non si riuscì
mai a conseguire questo pseudo intento di
unità . Il fine dei padri costituenti Europei pare fosse quello di
regalarci una Europa prospera e unita nella pace e nel rispetto comune ,
attraverso un processo di avvicinamento progressivo e volontario . Nessuno che
abbia buon senso negherebbe che si tratti di un nobile proposito ,e meritevole
di impiegarvi le migliori energie possibili.
Ma sempre quel qualcuno che abbia buon senso può onestamente dire con tutta
evidenza che stiamo andando in quella direzione?? La realtà che abbiamo davanti
descrive qualcosa di molto diverso dal buon proposito che si erano prefissi i
fondatori Europei. Possiamo notare subito che anziché un’Europa unita ne
abbiamo una totalmente disunita. E’ vero
esiste un parlamento Europeo , ma cosa sta facendo?? Boh! E poi abbiamo
almeno tre tipi di Europa : L’Europa della moneta unica , che a sua volta si
divide in due tronconi , Quella ricca che prospera grazie all’Euro, e quella
che sta affondando grazie all’uso forzoso dell’Euro. C’è poi l’area Europea che
non usa (per sua fortuna) L’Euro , e forse visto quello che sta accadendo non
farà in tempo ad adottarlo (ammesso che ancora
la vorranno davvero adottare!) .
Ma in Europa siamo ancora sicuri che i governi
siano a libera espressione democratica ?
Domanda alquanto complessa dove la
risposta ha varie sfaccettature . Dunque , chi sta imponendo le regole
economiche che regolano la vita sociale dei vari paesi dell’area Euro, e che
tanti dispiaceri stanno procurando ai paesi periferici di questa Europa?
Notiamo subito che a governare non è il parlamento Europeo dove siedono i
rappresentanti eletti dai vari popoli (anzi non si capisce neppure se questi
esistano davvero) ma una commissione Europea composta da persone non elette da
nessuno. E chi li ha invitati a fare e disfare in nome e per conto delle nazioni Europee?
Anche qui la risposta è complessa , ma credo che i nostri attuali governanti
che dicono di essere espressione di libere elezioni, e che quindi si sentono in
diritto di torturarci ,a nome e per conto di questa Europa stramba, abbiano dato mandato ad alcuni funzionari
Europei per fare le cose in loro vece, nell’illusione che questi possano
sopperire alle loro mancanze , e alla loro incompetenza. Ed ecco che nazioni
come Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, e infine anche la Francia ,ma
mi dicono che anche l’Olanda comincia ad
accusare qualche colpo di tosse , dal sogno Europeo si trovano improvvisamente
proiettati in un orrore Europeo , in cui non si riesce più neppure di capire chi sia il vero responsabile di
questo marasma. Ci viene imposto di smantellare le nostre economie e ovviamente
il nostro stato sociale ,con l’introduzione di regole economiche assurde come
quella dell’austerità . Aumento vertiginoso di tasse e balzelli vari, caduta in
discesa di consumi e circolazione di denaro , chiusure a raffica di piccole e
medie industrie e delocalizzazioni forzate di altre , svendita di patrimonio
pubblico e di risorse pubbliche , solo per citare alcune conseguenze , e in
ultimo aumento vertiginoso del debito pubblico ,cosa che invece si voleva diminuire.
Ma a qualcuno sano di mente non viene il sospetto che stavamo molto meglio
quando l’Europa non funzionava così? Quando avevamo ancora un po’ di sovranità
nazionale?? Ma a chi interessa davvero rimanere prigioniero di questo sistema
assurdo , che con il tempo (a meno che non venga notevolmente corretto) non
potrà fare altro che sfasciarsi da solo!
Quando le nostre economie saranno state distrutte completamente e la
crisi da economica si sarà scaricata sull’intero sistema sociale , con un impoverimento tale da favorire
qualsivoglia regime dittatoriale purché
ci dia l’illusione di poterci liberare dalla prigionia Europea . I regimi dittatoriali siano essi di destra o
di sinistra ci faranno ripiombare in un nuovo oscurantismo Europeo
(altro che pace e prosperità continentale!) . E siamo ancora sicuri che le
guerre che volevamo scongiurare unendoci tutti insieme e facendoci martorizzare
fino all’agonia saranno realmente scongiurate?? Adesso in Germania (che è il vero problema
Europeo) ha vinto nuovamente la Sig. Merkel , e questo è da ritenersi normale
per i Tedeschi ,in quanto essi prosperano in questo mare di guai in cui hanno cacciato
gli altri. I lavoratori Tedeschi hanno ottimi salari , il loro stato sociale
non è in pericolo, e loro non sono
certamente in presenza di una crisi finanziaria (questa la impongono agli
altri!) , la BCE non a caso ha sede a
Francoforte , e da questo Euro ,che è un vero e proprio Marco travestito da
moneta unica la loro nazione si arricchisce ,impoverendo di conseguenza gli
altri . Dal loro punto di vista è tutto
OK!
Mi capita
sovente di spiegare che una delle soluzioni possibili per arginare la caduta
economica nostrana sarebbe quella di uscire da questa moneta e di
riappropriarci della banca centrale nazionale (che comunque tutti noi dobbiamo
sempre garantire pur non avendo nessuna voce in capitolo) , ma poi scorgo nei
loro volti una paura folle , e
cominciano a balbettare frasi del genere : Ma poi come facciamo da soli? E la
nostra moneta non varrà di meno dell’Euro di adesso? E le materie prime non ci
costeranno di più? E le case saranno svalutate? E via di seguito. Ma non gli
viene in mente che con il valore assurdo (per noi sic!) dell’euro siamo
spacciati! Se il disporre di una moneta forte potesse risollevare le sorti di
un paese come il nostro e quelli simili
a noi allora perché stiamo affondano?? Se questo fosse un vantaggio in rapporto
alla nostra tenuta economica come mai stanno chiudendo tutte le nostre industrie
manifatturiere?? Non sarà forse perché da noi tutto costa
assurdamente caro e quindi conviene acquistare all’estero piuttosto che
produrre in casa? Non sarà forse vero
che vendere per noi è quasi impossibile visti gli alti costi finanziari che
dobbiamo sostenere?? E’ la sindrome di
Stoccolma , i prigionieri dopo essere stati spaventati a morte e torturati in
tutti i modi ,finiscono per solidarizzare con il loro carceriere! I carcerieri
della troika ci stanno massacrando
svegliatevi! Abbandoniamo in fretta questa nave perché imbarca acqua da tutte
le parti , o finiremo per morire annegati tutti, compreso i nostri carissimi
amici Germanici.
Antonino
Costa.
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